Televisione

Bebe Vio: “Dopo l’amputazione ho pensato al suicidio. Ma mio padre mi ha insegnato che ‘la vita è una figata’”

"Ma forse in realtà neanche capivo veramente il significato - ha raccontato la campionessa a Che Tempo Che Fa - Ho chiesto ai medici di uscire prima dall'ospedale perché era il mio compleanno, mio papà a casa mi faceva le medicazioni ma non avevo la morfina"

di F. Q.

La vita è una figata“. Eccolo, il motto di Bebe Vio. Motto che sarà anche il titolo di un programma che Bebe sta per condurre su RaiUno. Motto che ricorda alla campionessa paralimpica un momento difficile della sua vita. Dopo l’amputazione di tutti e quattro gli arti a causa della meningite fulminante che l’ha colpita a 11 anni, Bebe ha raccontato a Che Tempo Che Fa di aver pensato anche al suicidio: “Ma forse in realtà neanche capivo veramente il significato – ha raccontato – Ho chiesto ai medici di uscire prima dall’ospedale perché era il mio compleanno, mio papà a casa mi faceva le medicazioni ma non avevo la morfina. Mi faceva molto male, urlavo “perché a me, perché a me” e volevo suicidarmi“. A quel punto è stato il padre a intervenire, nella maniera più spiazzante possibile, suggerendo a Bebe che buttarsi dal letto (come lei voleva fare) non sarebbe bastato: “Bebe scusami, buttandoti giù dal letto non ti suicidi ma ti fai ancora più male e poi vieni a me a rompere le palle. Se vuoi me lo dici, siamo al secondo piano e ti porto alla finestra”. E poi, ancora, “dai Bebe, non rompere le palle, la vita è una figata!”. Da questa frase è iniziata la nuova vita di Bebe e da questa frase prende spunto il suo programma presto in onda su RaiUno.

 

 

Bebe Vio: “Dopo l’amputazione ho pensato al suicidio. Ma mio padre mi ha insegnato che ‘la vita è una figata’”
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