Il Grande Fratello Vip per Marco Predolin doveva segnare il riscatto. Per tanti anni il conduttore 66enne è stato escluso dal sistema televisivo ed è stato circondato da malelingue, una terribile (“ha l’AIDS”) su tutte. Insomma, voleva solo rimettersi in gioco. Ma ha giocato male e la produzione del programma non ha potuto far altro che squalificarlo per una imprecazione religiosa e quelle frasi tacciate di omofobia. L’hashtag #PredolinFuori, d’altronde, è stato tra i trend di Twitter per ore nella giornata di ieri.
Che ne sarà ora della sua vita? “Mi avete ributtato nel fango, ora posso anche cambiare Paese”, ha dichiarato, sconfortato, il concorrente quando ha realizzato quel che gli stava per accadere. In realtà Predolin ha ancora un contratto in essere con Radio Zeta, la radio minore dello stesso gruppo di RTL 102.5 (dall’emittente fanno sapere che “il contratto era stato sospeso fino al termine della messa in onda del programma, quindi se ne parlerà a dicembre”). E poi ha un ristorante, I Pirati, sul lungomare del rinomato Porto Rotondo in Sardegna. Aperto nel 2010, questa attività gli ha dato da vivere negli anni più bui.
Ebbene, siamo andati su TripAdvisor per capire come si mangia e se ne vale la pena andarci. Il portale che pubblica le recensioni degli utenti non è la Bibbia, lo sappiamo, ma può offrirci un quadro più dettagliato del locale. Intanto, scopriamo che fa solo mezza stagione, da meta aprile fino a fine settembre (quindi toccherà aspettare la prossima estate per testarlo in prima persona). Si può mangiare pesce crudo, street food, pizza gourmet, piatti tipici. E Predolin è una presenza fissa all’interno del locale, dove si occupa principalmente di intrattenere i clienti e fare show.
Ma non basta esser famosi per convincere gli esigenti clienti di Porto Rotondo. Le recensioni sono tremende: il 33% dei commenti sono negativi, mentre il locale ha solo tre stelle su cinque. Insomma, non gliene va bene una. “Marco, fai qualcosa di utile: iscriviti a Hell’s kitchen o Cucine da incubo“, provoca un utente senza nulla da perdere, citando i reality culinari di Sky dove Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo bacchettano i cuochi provetti. “Rapporto qualità prezzo decisamente inadatto. Non ci siamo proprio. Mai e mai più. Piatti mangiabili, ma decisamente non adatti ai prezzi. Il cuoco/proprietario sarà anche famoso, ma no, questo ristorante va bene solamente per i turisti stranieri”, rilancia un altro. E poi: “Abbiamo speso 15 euro di coperto per 3 persone. Insomma… Che dirvi. E’ un mega-pacco con i fiocchi firmato Marco Predolin”. Scrive qualcun altro: “Nonostante avessimo ordinato due piadine, ci è arrivata una pizza e un tagliere di salumi senza alcun motivo. Dopo aver fatto notare al titolare il grave errore, voleva farci mangiare lo stesso le cose da noi NON ordinate, ho dovuto convincerlo a portarle via (incredibile, mai successo in vita mia). Sul conto nonostante tutto c’era ancora segnata una pizza e un tagliere di salumi. Dopo opportuni controlli con il suo staff si decide a farci pagare quello che veramente avevamo mangiato. Resoconto del pranzo: 2 piadine, 1 acqua e 2 caffè, 30€. Prezzi molto molto molto alti sopratutto per la disorganizzazione del personale e la cafoneria del proprietario”. Ancora: “E chi lo sapeva che Marco Predolin avesse un locale? Non all’altezza di Porto Rotondo”.
E infine (tra i tanti commenti) la stoccata finale: “Servizio scadente, nonostante le cameriere siano tutte alla mano, purtroppo non hanno idea di come si debba servire in un ristorante. Facciamo presente alla cameriera che manca una portata e ci viene candidamente risposto che la comanda era stata scritta male e avevano segnato un piatto in meno, nel frattempo invece che mandate avanti l’ordinazione del nostro piatto mancante, sono stati serviti gli altri tavoli, come nulla. Il buon Predolin, invece che fare karaoke e presentare delle trashissime ballerine del ventre, avrebbe potuto venire a scusarsi, come minimo, mentre invece se ne è altamente infischiato e ha preferito continuare il suo trash-show senza farsi dei problemi e senza proferire verbo. Meglio un panino che questo schifo”.