Il film tratta il tema controverso della pratica dell'utero in affitto e racconta la storia di una coppia (interpretata da Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel) che fa figli per venderli clandestinamente
Gli hanno urlato insulti omofobi e l’hanno aggredito nell’androne della sua casa di Roma. La vittima è il regista Sebastiano Riso, attualmente nelle sale con Una famiglia, il suo ultimo lavoro che parla della compravendita clandestina di neonati.
Il fatto è accaduto ieri, 2 ottobre, intorno alle 17. Riso è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina, dove i medici gli hanno riscontrato una contusione della parete toracica addominale e un trauma della regione zigomatica con edema alla cornea. La prognosi è di 10 giorni.
Riso, dichiaratamente omosessuale, in Una famiglia racconta la storia di una coppia, interpretata da Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel, che fa figli per poi rivenderli illegalmente a chi – etero o gay – di bambini non può averne. E tra le coppie che si rivolgono a loro ci sono anche Giorgio e Federico, disposti a pagare 80mila euro per un bambino. Gli insulti urlati dagli aggressori di Riso si riferivano anche ai contenuti della pellicola, in concorso al festival di Venezia.