La richiesta di un esame delle liste era stata avanzata alla commissione presieduta da Rosy Bindi da Giovanni Ardizzone, presidente dell'Assemblea regionale siciliana, e da Giancarlo Cancellieri, candidato governatore del Movimento 5 Stelle
Le liste dei candidati alle elezioni regionali in Sicilia saranno passate al setaccio dalla commissione parlamentare Antimafia. Lo ha deciso lo stesso ufficio di presidenza di Palazzo San Macuto che la prossima settimana si recherà in missione a Palermo, quando mancherà meno di un mese alle regionali del 5 novembre. La richiesta di un esame delle liste era stata avanzata alla commissione presieduta da Rosy Bindi da Giovanni Ardizzone, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, e da Giancarlo Cancellieri, candidato governatore del Movimento 5 Stelle.
“Evviva, sono particolarmente contento visto che la richiesta di questi controlli era partita da me e dal presidente dell’Ars, Ardizzone. Qualcuno invece starà tremando“, scrive su facebook il leader dei pentastellati siciliani. “Chissà se Musumeci – aggiunge – ha accolto la notizia col mio stesso entusiasmo. Ma forse poco gli importa perché in ogni caso, come Ponzio Pilato, se ne laverà le mani. Il giorno della verità sta arrivando”. Soddisfatto della decisione della commissione Antimafia è lo stesso Ardizzone, che lo definisce come “un intervento necessario, vista l’incapacità di alcuni partiti e candidati presidenti a fare una rigorosa selezione dei propri candidati. L’auspicio è che il lavoro di controllo sulle liste termini prima del 5 novembre, consentendo in questo modo ai cittadini siciliani di poter scegliere i propri rappresentanti con serenità”.
La presentazione delle liste dei candidati alla carica di deputato regionale e di quelli alla carica di presidente della Regione, comincerà alle ore 9 di domani, giovedì 5 ottobre, e scadrà alle ore 16 di venerdì 6 ottobre. Il lavoro dell’Antimafia sarà dunque complicato non solo per il numero dei candidati ma soprattutto per lo scarso tempo a disposizione. Secondo l’agenzia Ansa è stato stabilito che qualora il lavoro di monitoraggio terminasse troppo “a ridosso” della data del voto, i nomi degli eventuali “impresentabili” verrebbero resi noti dopo la competizione elettorale. Anche perché nel frattempo, palazzo San Macuto monitorerà anche le liste dei candidati che verranno presentate alle elezioni di tre enti già sciolti per mafia: il municipio di Ostia, e i comuni di Nardodipace (Vibo Valentia) e Mazzarrà Sant’Andrea (Messina).
La commissione Antimafia ha già fatto un lavoro di esame delle liste in occasione delle comunali del 2016, quando vennero esaminate le posizioni di oltre 3.200 candidati, di cui 2.220 solo a Roma. Il lavoro sulle liste per le regionali del 2015, invece, scatenò numerose le polemiche: in quell’occasione l’Antimafia rese noti i nomi di 16 candidati impresentabili dopo un lavoro svolto su circa 4.000 aspiranti consiglieri. Tra quei nomi c’era anche quello di Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno candidato dal Pd a governatore della Campania, sostenuto in campagna elettorale dall’allora premier Matteo Renzi. Dopo essere stato inserito nella “lista dei cattivi” De Luca attaccò violentemente la Bindi facendo deflagrare un botta e risposta lungo alcune settimane. Per l’Antimafia i cosiddetti “impresentabili“, sono coloro che pure essendo candidabili dovrebbero poi essere sospesi in caso di elezione in virtù della legge Severino. Sono considerati “impresentabili” anche i candidati che hanno commesso reati previsti dal codice di autoregolamentazione delle candidature votato all’unanimità da tutti i partiti e che è più restrittivo delle stesse leggi esistenti.