Per i giudici il fatto non sussiste per tutti i capi d’imputazione tra i quali la violazione di segreto d’ufficio, associazione per delinquere e favoreggiamento. Tre capi d’imputazione erano prescritti ma il tribunale ha ritenuto di far prevalere l’assoluzione
Finisce con l’assoluzione per tutti e 7 i capi di imputazione il processo che ha visto coinvolto a Napoli Marco Milanese, ex consigliere politico di Giulio Tremonti. Secondo la quarta sezione del Tribunale, presieduta da Loredana Acierno, il fatto non sussiste per tutti i capi d’imputazione tra i quali la violazione di segreto d’ufficio, corruzione, associazione per delinquere e favoreggiamento. Tre capi d’imputazione erano prescritti ma il tribunale ha ritenuto di far prevalere l’assoluzione.
Milanese, difeso dagli avvocati Bruno Larosa e Franco Coppi, era accusato di aver rivelato notizie riservate relative a indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli su un imprenditore, vicenda che risale al 2011 quando Giulio Tremonti era ministro dell’Economia nel Governo Berlusconi.
Soddisfazione per l’assoluzione è stata espressa dall’avvocato Bruno Larosa: “La più ampia delle formule assolutorie – ha detto Larosa – restituisce a Milanese la sua onorabilità, quella di ex ufficiale della Guardia di Finanza e poi di deputato della Repubblica”. “Voglio ricordare – ha aggiunto il legale – in questo momento felice e liberatorio due cose che questa vicenda ha causato. In primo luogo le immediate dimissioni di Milanese da consigliere politico di Tremonti, che lo portarono a non ricandidarsi alle successive elezioni. La vicenda giudiziaria ha contribuito inoltre ad indebolire l’allora ministro dell’economia fino a concausare la grave crisi economica-finanziaria dell’estate 2011 che portò alle dimissioni di Berlusconi da presidente del Consiglio”.
Quello di Napoli, tuttavia, non è l’unico processo che vede imputato l’ex consigliere di Tremonti. Lo scorso 29 giugno Milanese è stato condannato in Appello a due anni e mezzo per traffico di influenze nella vicenda Mose. Già assolto per finanziamento illecito, a maggio Milanese era stato invece condannato a tre anni e mezzo per corruzione per la compravendita di una barca, filone di indagine che si inserisce nella più ampia inchiesta su Finmeccanica.