Dopo l'appello del ministero alla sindaca perché si facesse viva per l'incontro sulla Capitale, la prima cittadina scrive una lettera per chiedere la semplificazione delle normative per la città. Il ministro risponde: "Prima ci siamo adeguato all'unica data utile che ci ha dato, ora non riesco a parlarci se non con un sms di circostanza"
La sindaca di Roma Virginia Raggi chiede più poteri per la città. Il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda risponde che ancora non riesce a parlare con nessuno del Campidoglio, a parte il portavoce della prima cittadina: “La situazione del tavolo Roma – sottolinea Calenda – sta rapidamente superando la soglia del ridicolo”. E’ l’ennesima puntata del confronto tra governo e Comune di Roma. “Dal 21 settembre scorso – giorno in cui abbiamo inviato la prima lettera per l’avvio del tavolo – cerco di parlare con la sindaca di Roma in merito al lavoro preliminare da svolgere in vista della riunione fissata il 17 ottobre” spiega Calenda in una nota. A questo punto, aggiunge, “ritengo urgente incontrare la sindaca nelle prossime 48 ore per verificare la reale disponibilità a proseguire nel percorso”.
La riunione con la sindaca Raggi, continua, è stata fissata il 17 ottobre “prima data utile nella sua agenda, alla quale tutti gli altri partecipanti hanno dovuto adattarsi: ad oggi non sono riuscito ad avere un contatto diverso da un sms di circostanza; continuo però a ricevere lettere sconclusionate sui più vari argomenti“. Mentre, prosegue il ministro dello Sviluppo economico, “tutte le altre istituzioni, a partire dalla Regione e dalle associazioni si sono immediatamente attivate mettendo a disposizione idee, progetti, staff e tecnici, l’unico riferimento individuato dalla sindaca è il suo portavoce. A questo punto ritengo urgente incontrare la sindaca nelle prossime 48 ore per verificare la reale disponibilità a proseguire nel percorso individuato con il tavolo”. In giornata Calenda aveva di nuovo chiesto di “evitare” che il tavolo politico “diventi una perdita di tempo” e solo un “cerimoniale“. “Il lavoro di queste settimane – ha spiegato ancora – è quello di incontrare singolarmente tutti i partecipanti per raccogliere suggerimenti e materiale, in maniera che il tavolo politico sia una riunione operativa e non solo cerimoniale”.
Il Campidoglio nel frattempo annuncia che la sindaca ha scritto a Calenda per ribadire “l’opportunità di cooperare per il rilancio della città di Roma Capitale”. Raggi sottolinea “la necessità di una semplificazione normativa e amministrativa che, completando la trasformazione avviata con D. Lgs. 17 settembre 2010 n. 156, garantisca una dignità istituzionale adeguata alla capitale del Paese”. Di fatto una richiesta da parte della sindaca di maggiori poteri per la Capitale.
Nella lettera, inviata per conoscenza ai partecipanti al tavolo, la sindaca ha sottolineato che i maggiori poteri dovrebbero favorire “un’azione diretta e più efficace dell’ente nei confronti di tutti i soggetti che operano sul territorio”. Per la sindaca c’è “il forte bisogno che questa città sia destinataria di politiche di medio e lungo periodo, non limitando il tavolo di rilancio a passi operativi a breve” o “al circoscritto ambito del piano industriale per Roma. Sarebbe opportuno – scrive – estendere l’invito al tavolo anche ad altri rappresentanti istituzionali e di categoria portatori di istanze positive”. Temi e proposte, aggiunge la Raggi, che sono stati raccolti negli incontri di questi mesi “all’interno di Fabbrica Roma (il protocollo stipulato da Roma Capitale e dai sindacati lo scorso giugno, ndr) con rappresentanti del mondo imprenditoriale, sindacale, scientifico e culturale”.