Il tempo è sempre meno ma tutto resta in alto mare, tutto secondo pronostico. Doveva essere la commissione col turbo, visto il poco tempo a disposizione, ma dopo tre sedute della Commissione d’Inchiesta sul sistema bancario, l’Ufficio di presidenza della stessa – ristretta ai soli capigruppo: uno per partito – non ha ancora un programma e un calendario. E per averlo, a quanto pare, due settimane non bastano. Mentre le vittime dei crac bancari sono tornate in piazza, prende tempo la neonata Commissione banche, quella che dovrebbe indagarne le cause avendo però un orizzonte di una manciata di mesi. Questa mattina a Palazzo San Macuto è stato approvato, non senza polemiche, il regolamento dell’organismo. I Cinque Stelle accusano i partiti di “voler insabbiare tutto”. Il testo approvato coi voti di Pd e Forza Italia sarebbe “la prova di un accordo per far naufragare la verità”. Se la facoltà di secretare i lavori è nelle opzioni di tutte le Commissioni d’Inchiesta e su questo non si registrano malumori, polemiche suscita la possibilità che il Presidente valuti le domande che i commissari potranno rivolgere agli uditi dalla Commissione. “Una scelta anacronistica, io confido sul fatto che questa cosa non accadrà mai”, afferma al termine dei lavori dell’Ufficio di Presidenza il capogruppo M5s Carlo Sibilia. Concretamente oggi non si è deciso molto, se non che i gruppi facciano i compiti a casa: presentare proposte delle persone da udire, indicando il periodo di tempo sul quale indagare. “Le proposte si potevano già fare oggi e settimana prossima fare la sintesi. Sono due anni anni che parliamo di questa Commissione d’inchiesta..”, si lamenta Enrico Zanetti, deputato di Scelta Civica-ALA. Il Presidente Casini dunque valuterà le proposte di tutti i gruppi e al termine della prossima settimana – nella quale la Commissione non si riunirà per lasciare i parlamentari liberi di concentrarsi sulla Legge Elettorale, che approderà alla Camera dei Deputati, “secondo la richiesta questa venuta anche dai gruppi d’opposizione”, afferma Matteo Orfini, presidente Pd e capogruppo dem in Commissione – l’Ufficio di presidenza si riunirà e forse lì si concretizzerà il calendario dei lavori, sul quale la Commissione d’inchiesta inizierà il proprio lavoro. Almeno si spera. Ma quanto potrà concretamente lavorare da qui a fine legislatura questa Commissione? “Il tempo, lo sappiamo, è molto poco. Se non faremo niente vorrà dire che non si sarà voluto fare niente. Alcuni segnali fino ad oggi fanno pensare che l’obiettivo sia proprio quello”, conclude Zanetti
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