Maria Yagoda sperimenta, non con grande successo, la sua prima volta di sesso “anal”: "Davanti alla proliferazione di articoli che ne parlano, continuo a pensare ma davvero? Talvolta ho chiesto anche ad amici se l’anal piace alle donne con cui vanno a letto, e la loro risposta è stata spesso sì”
Il sesso anale? Se lo fanno tutte, lo provo anch’io. È stata pubblicata su Vice la tragicomica avventura della giornalista Maria Yagoda intenta a sperimentare, non con grande successo, la sua prima volta di sesso “anal”. “Mi sembra che tutte le donne amino la stimolazione anale”, ha spiegato con sorpresa la ragazza che per Vice prova spesso sex toys anche se a livello professionale è più un’esperta culinaria. “Probabilmente penso che esista questo luogo comune sull’anal perché io non lo pratico e questa mancanza mi fa sentire una sfigata. Ovviamente queste donne ossessionate dall’anal me le immagino più a loro agio e aperte alla sperimentazione”. “Chiaro, non odio le pratiche anali perché non si possono odiare cose che non hai mai provato (a parte il Crossfit) – prosegue la ragazza – Ma continuo ad essere scettica sul fatto che le donne, etero o no, si interessino all’anal. Davanti alla proliferazione di articoli che ne parlano, continuo a pensare ma davvero? Talvolta ho chiesto anche ad amici se l’anal piace alle donne con cui vanno a letto, e la loro risposta è stata spesso sì”.
Ovviamente se si parte con il piede sbagliato, quello del pregiudizio e lo si arricchisce di pareri a proprio favore la premesse non possono che essere catastrofiche. La Yagoda interpella (via mail, sic!) diverse donne e guarda caso emergono solo pareri negativi. C’è quella che dice no per via dell’igiene propria e altrui, come per il fatto che il sesso anale distragga dalla questione centrale di un rapporto. Poi ce n’è un’altra che non si dedica all’anal perché costipata: “Una volta su internet cercando possibili rimedi ho trovato una comunità di persone che si mettono il pollice nell’ano per fare la cacca, e poi ne diventano dipendenti. Diventa l’unico modo che hanno per fare la cacca. Quindi se facessi anal magari mi verrebbe voglia di farla mentre faccio sesso, e la cosa potrebbe non essere il massimo”.
Ecco allora la nostra Maria avvicinarsi al gran momento, ma la sua scelta ricade su un sex toys: Ditto, il “vibrating butt” comodo e colorato che va per la maggiore come oggetto che penetra e stimola l’ano. La Yagoda però interpella prima un sessuologo, vuoi mai che Ditto impazzisca, si metta a parlare e lei non sappia come rispondere. “La zona del sedere ha diverse terminazioni nervose che contribuiscono al piacere, quindi non c’è ragione per cui il tuo sedere non debba essere parte del tuo piacere”, le ha spiegato il dottor Kerner. “Ognuno di noi, come del resto le coppie, è interessato a nuove aree di eccitazione e contatto, quindi giocare con il proprio sedere può essere un’aggiunta potente al tuo piacere”. Nulla di nuovo, insomma, se si pensa che anche in Italia un sessuologo come Vincenzo Puppo promuove da tempo l’abbattimento del tabù del sesso anale suggerendo una variante ulteriore: “L’ano e il retto sono provvisti di innervazione e recettori sensitivi, quindi hanno una sensibilità erogena che può dare molto piacere e nelle donne, con la contemporanea stimolazione della clitoride, orgasmi che possono essere molto intensi e prolungati anche per diversi minuti”.
Eccoci allora giunti al gran momento. È sera, Maria Yagoda lubrifica Ditto e ano, ed ecco il risultato: “Seguendo il consiglio del dottor Kerner mi sono portata ad un “buon livello di eccitazione”. Ho usato il plug come avrei fatto con qualunque altro sex toy, passandomelo prima sul clitoride. L’ho lentamente inserito nell’ano e ho spinto ancora, fino in fondo. Ammetto che il massaggio era piacevole. Se avessi avuto fantasie anali, ho pensato, sarei stata anche eccitatissima. Ma non le ho avuto e non le ho. Però non faceva male, quindi, come dire, l’atto in sé non era male. Insomma, l’esperienza di sesso anale è stata piacevole, più di quello che mi aspettavo”.