Via libera della commissione Affari costituzionali al Rosatellum bis. Il testo approderà nell’Aula di Montecitorio dalle 15 di martedì prossimo, 10 ottobre. A favore hanno votato i deputati di Pd, Alternativa Popolare, Lega Nord, Forza Italia, i verdiniani di Ala, Civici e innovatori e i fittiani di Direzione Italia. Contrari Fratelli d’Italia, M5s, Mdp, Sinistra Italiana e Alternativa Libera (ex M5s). Nel frattempo il relatore della legge, Emanuele Fiano (Pd), smentisce i retroscena dei giornali e i sospetti di chi si oppone alla legge e temeva che il governo ponesse la fiducia sulla legge. “Non abbiamo mai pensato alla fiducia” dice Fiano, tanto più che questa alleanza larga (che coinvolge anche la Lega) a Montecitorio non avrà problemi per l’approvazione della riforma elettorale. Danilo Toninelli, che già ieri aveva definito la nuova legge proposta prima “Merdellum” e poi “da vomito”, ribadisce che si tratta di “un inciucio totale contro di noi: una legge senza preferenze, con le ammucchiate, le liste finte e la Lega che garantirà Berlusconi. Noi andremo in Aula a difendere gli italiani da questa porcheria”. “Ora il Parlamento sia responsabile” è l’appello su twitter del capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato. Conferma la soddisfazione la minoranza interna al Pd guidata da Andrea Orlando: “Il Rosatellum mi auguro diventi legge – dice l’ex ministro Cesare Damiano – perché fa un passo in avanti e apre alle coalizioni. Ho sempre insistito sull’esigenza di costruire un campo largo di centrosinistra, quindi il Rosatellum va in questa direzione”. Ribadisce il suo sostegno alla riforma Forza Italia: “E’ una legge che lascia tutti un po’ scontenti, quindi una buona legge elettorale – spiega Francesco Paolo Sisto – Forza Italia ha votato il mandato al relatore, nella convinzione che debba essere il Parlamento a scrivere la legge elettorale e non le sentenze della Corte costituzionale. Non è certo la migliore legge possibile: ma per scrivere insieme una legge elettorale bisogna fare una transazione con se stessi e rinunciare a qualche prerogativa”. Per il capogruppo di Sinistra Italiana Giulio Marcon: “Il testo approvato contiene norme truffaldine e incostituzionali”.
Bocciato l’emendamento “anti-Berlusconi”
Tra gli ultimi emendamenti che dovevano essere votati quelli che riguardavano il “capo della forza politica”. Forza Italia ha ritirato la propria proposta di modifica in base al quale il capo della coalizione doveva essere il capo della forza politica che avesse preso più voti, in modo da “blindare” la posizione di Silvio Berlusconi, nei confronti della Lega Nord. “Poiché abbiamo a cuore l’obiettivo di avere una legge elettorale fatta dal parlamento – ha detto Francesco Paolo Sisto – dichiaro di ritirarlo e mi riservo di ripresentarlo per l’Aula”. Precedentemente erano stati respinti altri emendamenti di verdiniani, Mdp e Sinistra italiana volti ad eliminare ogni riferimento al capo della forza politica. E’ stato bocciato anche un emendamento del M5s ribattezzato “anti-Berlusconi” in base al quale non poteva essere indicato come capo della coalizione chi non sia candidabile o eleggibile.
Niente firme per Mdp
Uno degli emendamenti approvati consentirà a Mdp di non raccogliere le firme per presentare le liste alle Politiche, avendo costituito i suoi gruppi parlamentari prima del 15 aprile 2017. Un altro emendamento approvato dimezza, ma solo per le prossime elezioni, il numero di firme da raccogliere per tutti quei partiti o nuove formazioni che non sono in Parlamento o non hanno un proprio gruppo. Il numero di firme da raccogliere passa, dunque, da 1.500-2.000 a circa 750. Sarà quindi possibile, pure in questo caso solo per le prossime elezioni, che anche gli avvocati abilitati al patrocinio in Cassazione possano autenticare le firme per la presentazione delle liste elettorali.