Gianni Scarpa, che gestiva 'Playa Punta Canna' a Chioggia, ha perso il posto. Nei giorni scorsi era stato archiviato il reato di apologia di fascismo, visto che lo stabilimento balneare esponeva foto e slogan del Duce
Archiviato il reato di apologia del fascismo per lo stabilimento balneare Playa Punta Canna di Chioggia, in provincia di Venezia, che esponeva le foto di Mussolini, gli slogan del Duce, il linguaggio violento sui cartelli, i motti del fascismo. Ma Gianni Scarpa, il gestore della spiaggia, ha perso il posto. La società Summertine, concessionaria del tratto di arenile dello stabilimento, non ha rinnovato il contratto stagionale con l’uomo, scaduto il 30 settembre, e gli ha dato il benservito. Una decisione – ha spiegato ai quotidiani il titolare, Davide Delle Donne – presa per salvaguardare la “serenità della società”.
Una presenza ormai troppo ingombrante, quella di Scarpa, dopo il clamore della sua spiaggia ‘fascista’. “Lo sapevo, ma non c’è alcun rancore – spiega Scarpa all’Ansa – Quelli della Summertime sono amici, ho detto loro che mi facevo da parte tranquillamente”. “D’altronde – aggiunge – le richieste di lavoro, a 65 anni, non mi mancano. Ho tre proposte, qui a Sottomarina (non faccio i nomi sennò danno dei fascisti anche a loro), e mi hanno cercato anche dalla Romagna, ho visitato degli stabilimenti molto belli a Rimini. Se accetterò? Mai dire mai”.
Scarpa ringrazia infine la Procura di Venezia per la richiesta di archiviazione, “ci hanno visto giusto”, e va giù duro invece con i giornalisti delle testate che, dice lui, l’hanno preso di mira in questi mesi: “Una vergogna indegna, mi fanno schifo”.