Le prove di divorzio andavano avanti ormai da settimane, tra irritazioni e stizza, ricuciture e accelerazioni. Ora tra i partiti a sinistra del Pd e Giuliano Pisapia che doveva essere il “grande federatore” l’avventura sembra già finita, a poco più di tre mesi dalla manifestazione di “Insieme“, il movimento che doveva tenere insieme tutto il centrosinistra ma che ha visto la sua notorietà nascere e morire il primo luglio. Dopo gli inviti ripetuti di Massimo D’Alema a “fare presto” (a fare un soggetto unico a sinistra del Pd), oggi si è deciso anche Roberto Speranza. Destinatario del messaggio, proprio Pisapia. “Abbiamo parlato troppo di noi, ora basta – dice in un’intervista al Corriere della Sera – Bisogna correre, Pisapia è naturalmente protagonista di questa storia, ma non si può più perdere un solo minuto e neanche stare lì a parlare tutti i giorni di nomi dei big, invece che di proposte. È diventata una soap opera insopportabile“. La risposta dell’ex sindaco di Milano arriva dopo poche ore dall’uscita del giornale: “Non c’è problema. Buon viaggio a Speranza, sono sicuro che ci ritroveremo in tante battaglie – afferma durante un incontro a Mesagne – Io continuo in quello che ho sempre detto – ha detto Pisapia – non credo nella necessità di un partitino del 3 per cento, credo in un movimento molto più ampio, molto più largo e soprattutto capace di unire, non di dividere“.
Il punto di rottura è soprattutto sulla tempistica: “Il tempo è ora – dice Speranza – non possiamo andare oltre novembre” dice Speranza, indicando il 19 di quel mese come giorno ideale per le primarie della coalizione di sinistra. Un’accelerazione che Pippo Civati – leader di Possibile – accoglie con trasporto: “L’intervista di Speranza fa chiarezza sulla lista unica a sinistra. Era ora ed è ora. Finalmente c’è anche la data dell’assemblea. Non possiamo che esserne soddisfatti”. A lui si è aggiunto anche il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che rafforza il concetto: “Mi sembra finalmente finita la stagione delle ambiguità, dei tentennamenti. Il tempo è ora”. L’unione è ormai impossibile. Ormai siamo già quasi al dileggio. “Ricambio gli auguri di Buon viaggio a Giuliano Pisapia rimanendo in speranzosa attesa del suo partitone #insieme” twitta Miguel Gotor, il più bersaniano dei senatori.
Nel Pd restano a guardare e un po’ gongolano. “Non entro in questa polemica – dice il coordinatore della segreteria Lorenzo Guerini – ma a me interessa ribadire la posizione del Pd espressa dal segretario nell’ultima direzione: noi lavoriamo per un disegno ampio e inclusivo basato sui contenuti e non sui veti personali”.
Pisapia si ripete, per l’ennesima volta: “Vogliamo partire dai contenuti, ieri abbiamo fatto le officine sui temi ecologici e contemporaneamente a Torino c’era un’iniziativa sui temi della cultura. Bisogna passare dal personalismo ai contenuti, vedere cosa serve agli italiani”, “noi siamo sempre stati coerenti”. E ancora: il progetto di “unire le anime diverse del centrosinistra: l’ecologismo, il civismo, il volontariato, l’associazionismo, tutte realtà che non devono essere utilizzate solo in campagna elettorale, ma devono diventare parte integrante di un centrosinistra di governo“.
Ma poi non si tiene più: “Quando come delegazione di Mdp sono andato a parlare con il presidente Gentiloni non a fare ricatti ma a fare richieste di giustizia sociale” come “il diritto alla salute“, “qualche assicurazione l’abbiamo avuta”. “Abbiamo fatto un percorso condiviso all’unanimità dai gruppi” su come votare in aula sul Def, continua, “il problema è stato che, potevano almeno avvisare quantomeno, che quello stesso giorno il loro sottosegretario si sarebbe dimesso e che sarebbero usciti dalla maggioranza”. Nel momento in cui da parte del governo “c’è un annuncio importante”, in cui “hai la prospettiva di un’azione concreta” e vicina alla richieste della sinistra, “esci dalla maggioranza? Problemi loro, potevano aspettare una settimana e quantomeno avvisare chi era andato dal presidente del Consiglio, altrimenti sembra una presa in giro“.
Un’amarezza che si allarga a Nichi Vendola che in un paio d’occasioni nell’ultimo mese ha messo Pisapia nel mirino al quale ha mandato a dire che “è molto generoso, soprattutto con se stesso” e che gli preferisce Piero Grasso. “Umanamente e personalmente mi fa soffrire – replica l’ex sindaco di Milano – Con Nichi abbiamo fatto tante battaglie, per me è stato un punto di riferimento. Non riesco a comprendere questa volontà, peraltro dicendo cose che non rispondono alla verità, di attaccare le mie posizioni”. Quanto al partito di Vendola “Sinistra italiana è coerente dal suo punto di vista: la loro posizione è che serve un quarto polo. In questa fase a loro non interessa cambiare il Paese, ma ricostruire una sinistra che, però alla fine, sarebbe solo di testimonianza. Chiedo rispetto ma il nostro obiettivo è un altro, noi vogliamo cambiare le cose”.
Bruno Tabacci, braccio destro di Pisapia in Parlamento, certifica a RadioRai che le strade tra Speranza e Pisapia “si sono divise perché è diversa l’impostazione. Pisapia fin dall’inizio aveva parlato di un centrosinistra largo. L’iniziativa di Speranza ha una coloritura molto diversa, somiglia ad una cosa rossa che riprende qualche tentativo del passato. Noi possiamo ritrovarci dentro uno schema di centrosinistra allargato ma non certo una cosa che mette insieme Fratoianni, che è quello che vince sulla linea”.
Politica
Mdp-Pisapia: è già finita. Speranza: “Basta perdere tempo, avanti anche senza di lui”. L’ex sindaco: “Buon viaggio”
Il coordinatore di Articolo 1: "Basta perdere tempo, soap opera insopportabile". Gotor sarcastico: "Auguri per il partitone". L'ex sindaco furioso: "Io preso in giro. Non mi hanno neanche avvisato quando sono usciti dal governo"
Le prove di divorzio andavano avanti ormai da settimane, tra irritazioni e stizza, ricuciture e accelerazioni. Ora tra i partiti a sinistra del Pd e Giuliano Pisapia che doveva essere il “grande federatore” l’avventura sembra già finita, a poco più di tre mesi dalla manifestazione di “Insieme“, il movimento che doveva tenere insieme tutto il centrosinistra ma che ha visto la sua notorietà nascere e morire il primo luglio. Dopo gli inviti ripetuti di Massimo D’Alema a “fare presto” (a fare un soggetto unico a sinistra del Pd), oggi si è deciso anche Roberto Speranza. Destinatario del messaggio, proprio Pisapia. “Abbiamo parlato troppo di noi, ora basta – dice in un’intervista al Corriere della Sera – Bisogna correre, Pisapia è naturalmente protagonista di questa storia, ma non si può più perdere un solo minuto e neanche stare lì a parlare tutti i giorni di nomi dei big, invece che di proposte. È diventata una soap opera insopportabile“. La risposta dell’ex sindaco di Milano arriva dopo poche ore dall’uscita del giornale: “Non c’è problema. Buon viaggio a Speranza, sono sicuro che ci ritroveremo in tante battaglie – afferma durante un incontro a Mesagne – Io continuo in quello che ho sempre detto – ha detto Pisapia – non credo nella necessità di un partitino del 3 per cento, credo in un movimento molto più ampio, molto più largo e soprattutto capace di unire, non di dividere“.
Il punto di rottura è soprattutto sulla tempistica: “Il tempo è ora – dice Speranza – non possiamo andare oltre novembre” dice Speranza, indicando il 19 di quel mese come giorno ideale per le primarie della coalizione di sinistra. Un’accelerazione che Pippo Civati – leader di Possibile – accoglie con trasporto: “L’intervista di Speranza fa chiarezza sulla lista unica a sinistra. Era ora ed è ora. Finalmente c’è anche la data dell’assemblea. Non possiamo che esserne soddisfatti”. A lui si è aggiunto anche il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che rafforza il concetto: “Mi sembra finalmente finita la stagione delle ambiguità, dei tentennamenti. Il tempo è ora”. L’unione è ormai impossibile. Ormai siamo già quasi al dileggio. “Ricambio gli auguri di Buon viaggio a Giuliano Pisapia rimanendo in speranzosa attesa del suo partitone #insieme” twitta Miguel Gotor, il più bersaniano dei senatori.
Nel Pd restano a guardare e un po’ gongolano. “Non entro in questa polemica – dice il coordinatore della segreteria Lorenzo Guerini – ma a me interessa ribadire la posizione del Pd espressa dal segretario nell’ultima direzione: noi lavoriamo per un disegno ampio e inclusivo basato sui contenuti e non sui veti personali”.
Pisapia si ripete, per l’ennesima volta: “Vogliamo partire dai contenuti, ieri abbiamo fatto le officine sui temi ecologici e contemporaneamente a Torino c’era un’iniziativa sui temi della cultura. Bisogna passare dal personalismo ai contenuti, vedere cosa serve agli italiani”, “noi siamo sempre stati coerenti”. E ancora: il progetto di “unire le anime diverse del centrosinistra: l’ecologismo, il civismo, il volontariato, l’associazionismo, tutte realtà che non devono essere utilizzate solo in campagna elettorale, ma devono diventare parte integrante di un centrosinistra di governo“.
Ma poi non si tiene più: “Quando come delegazione di Mdp sono andato a parlare con il presidente Gentiloni non a fare ricatti ma a fare richieste di giustizia sociale” come “il diritto alla salute“, “qualche assicurazione l’abbiamo avuta”. “Abbiamo fatto un percorso condiviso all’unanimità dai gruppi” su come votare in aula sul Def, continua, “il problema è stato che, potevano almeno avvisare quantomeno, che quello stesso giorno il loro sottosegretario si sarebbe dimesso e che sarebbero usciti dalla maggioranza”. Nel momento in cui da parte del governo “c’è un annuncio importante”, in cui “hai la prospettiva di un’azione concreta” e vicina alla richieste della sinistra, “esci dalla maggioranza? Problemi loro, potevano aspettare una settimana e quantomeno avvisare chi era andato dal presidente del Consiglio, altrimenti sembra una presa in giro“.
Un’amarezza che si allarga a Nichi Vendola che in un paio d’occasioni nell’ultimo mese ha messo Pisapia nel mirino al quale ha mandato a dire che “è molto generoso, soprattutto con se stesso” e che gli preferisce Piero Grasso. “Umanamente e personalmente mi fa soffrire – replica l’ex sindaco di Milano – Con Nichi abbiamo fatto tante battaglie, per me è stato un punto di riferimento. Non riesco a comprendere questa volontà, peraltro dicendo cose che non rispondono alla verità, di attaccare le mie posizioni”. Quanto al partito di Vendola “Sinistra italiana è coerente dal suo punto di vista: la loro posizione è che serve un quarto polo. In questa fase a loro non interessa cambiare il Paese, ma ricostruire una sinistra che, però alla fine, sarebbe solo di testimonianza. Chiedo rispetto ma il nostro obiettivo è un altro, noi vogliamo cambiare le cose”.
Bruno Tabacci, braccio destro di Pisapia in Parlamento, certifica a RadioRai che le strade tra Speranza e Pisapia “si sono divise perché è diversa l’impostazione. Pisapia fin dall’inizio aveva parlato di un centrosinistra largo. L’iniziativa di Speranza ha una coloritura molto diversa, somiglia ad una cosa rossa che riprende qualche tentativo del passato. Noi possiamo ritrovarci dentro uno schema di centrosinistra allargato ma non certo una cosa che mette insieme Fratoianni, che è quello che vince sulla linea”.
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.