Insieme al pm sono stati prosciolti Piero Canevelli e Federica Gabrielli, custodi giudiziari del 92 milioni di euro sequestrati nel corso dell’inchiesta sui derivati. La vicenda era nata dalla denuncia dell'ex capo della procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati
Prosciolto dall’accusa di abuso d’ufficio perché il fatto non sussiste. È la decisione presa al termine dell’udienza preliminare dal gup di Brescia per Alfredo Robledo, ex procuratore aggiunto di Milano e attuale procuratore aggiunto di Torino. Per il giudice bresciano il fatto contestato al magistrato “non sussiste”. Insieme a Robledo sono stati prosciolti Piero Canevelli e Federica Gabrielli, che nell’aprile 2009 erano stati nominati custodi di 90 milioni sequestrati a 4 banche estere per truffa ai danni del comune di Milano, depositati presso la Banca Credito Cooperativo di Carate Brianza.
Un’altra persona, incaricata di custodire le somme di denaro, era stata invece prosciolta per prescrizione nei mesi scorsi. Quel denaro, secondo l’accusa, doveva invece essere depositato sul Fondo Unico Giustizia (Fug). La vicenda era stata archiviata nel dicembre 2014 dal pg della Cassazione, che aveva affrontato al questione sul piano disciplinare. Bruti Liberati, tra le altre cose, aveva segnalato al Csm le parcelle dei custodi del denaro depositato in banca, sostenendo che “non risulta motivazione” della scelta della Banca di Carate, ma sottolineando che proprio “Robledo risiedeva a Carate fino al 2008”. L’ex procuratore aggiunto di Milano, invece, aveva ribattuto di risiedere a Milano dal 2001. La vicenda della presunta truffa alla banche si chiuse, dopo la condanna in primo grado, con un’assoluzione in appello degli istituti di credito e di 9 manager ed ex manager. Grazie a un accordo extragiudiziale, il Comune aveva comunque incassato 455 milioni da Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan. Nel febbraio 2015, quindi, Robledo era stato trasferito a Torino, prima con funzioni di giudicante e poi di aggiunto.