Quando mancano meno di 24 ore all'inizio dell'esame da parte dell'Aula del provvedimento che modifica il sistema di voto, il timore è che la maggioranza presenti emendamenti preclusivi che fanno decadere tutti gli altri e che venga tolto tempo alla discussione dell'Assemblea
Ora che un testo c’è e pure (per ora) un accordo a quattro (Pd, Forza Italia, Lega Nord, Ap), la maggioranza deve riuscire a far superare al Rosatellum 2.0 il voto dell’Aula della Camera senza che venga impallinato da franchi tiratori e scrutini segreti. Per questo, quando mancano poco meno di 24 ore all’inizio dell’esame da parte di Montecitorio e dopo che sono stati presentati circa 200 emendamenti, le opposizioni lanciano allarmi e appelli perché la presidente Laura Boldrini si “opponga a qualsiasi tipo di forzatura”. Sul tavolo, tra le ipotesi avanzate in queste ore, non c’è solo l’ipotesi di chiedere la fiducia, ma anche quella di presentare emendamenti predittivi (i cosiddetti preclusivi o canguro) che fanno cadere automaticamente tutti gli altri.
Salvini: “Prima passa in Parlamento e meglio è”
Chi spinge per l’approvazione il prima possibile è la Lega Nord. “La legge elettorale prima passa in Parlamento e meglio è”, ha dichiarato il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini, “perché prima si va a votare e meglio è”. “Soddisfatto del testo? Alla Lega va bene qualsiasi legge elettorale, quindi sono soddisfatto”. Di Maio dice che “mi sono venduto per qualche poltrona? Che pensi all’incapacità dei sindaci 5 stelle. Nella Lega persone in vendita non ce ne sono”.
Mdp: “Da noi 28 emendamenti su preferenze, voto disgiunto e coalizioni”
Mdp ha presentato 28 emendamenti e annunciato che per alcuni voti chiederà lo scrutinio segreto. “Noi chiediamo”, ha detto ad esempio Alfredo D’Attorre di Mdp, “che la presidente Boldrini impedisca forzature sulla legge elettorale, come la fiducia o il canguro, di cui ho sentito parlare in queste ore. La Camera deve poter discutere emendamenti e articoli”. E su alcuni di queste richieste di modifica, Mdp farà richiesta di voto segreto: “Certamente lo chiederemo”, ha detto D’Attorre lanciando un appello ai parlamentari perché “obbediscano alla loro coscienza e non alle imposizioni dei capi partito”. E si è rivolto anche ai deputati Pd: “Questa legge è autolesionistica per i dem perché sancisce la spaccatura del centrosinistra e il Pd finirà, per questo, per perdere tanti uninominali. Un aspetto su cui, mi auguro, riflettano i parlamentari dem”.
M5s: “Se il governo pone la fiducia è atto eversivo”
Ancora più duri i toni del Movimento 5 stelle: “Se il governo dovesse porre la fiducia su questa indegna legge”, hanno scritto in una nota i deputati M5s della commissione Affari costituzionali, “sarebbe un atto eversivo. Già il Rosatellum 2.0, di per sé, è un attentato ai principi democratici sanciti dalla Costituzione e una presa in giro del voto dei cittadini: l’eventuale fiducia sarebbe il completamento dello scippo del voto popolare. Praticamente un golpe bianco”. Per i grillini “il Rosatellum è una legge porcata fatta su misura per far fuori il M5s, per accontentare la Lega Nord e per favorire l’inciucio Renzi-Berlusconi, magari con un Gentiloni bis. Il Rosatellum 2.0, a differenza delle bugie imbarazzate dette da Fiano è una norma cucita su misura per accontentare tutti, con un indegno taglia e cuci che nulla ha a che vedere con la legge migliore per il Paese, ma testimonia che il Pd ha scambiato il Parlamento della Repubblica per una sartoria”.
Da Forza Italia solo 7 emendamenti
Forza Italia ha presentato circa 7 emendamenti per l’Aula alla legge elettorale. Due sono del gruppo, a prima firma del capogruppo Francesco Paolo Sisto, uno sul voto all’estero e l’altro sul criterio di parità di elezione tra più il più giovane e il più vecchio, e i rimanenti a titolo personale. Sisto ha quindi fatto un appello per la “responsabilità”: “Alla vigilia dell’arrivo in Aula alla Camera della legge elettorale, l’orientamento comune non può che essere sintonizzato al senso di responsabilità di ciascuno, dando un senso al proficuo lavoro svolto in Commissione. Per scrivere insieme una legge elettorale è stata necessaria una sorta di transazione, con gli altri e con se stessi, rinunciando a qualche prerogativa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ognuno potrà dire che manca un quid, ma certo non sono giustificati gli anatemi che qualcuno, ad arte, lancia in queste ore. Polemiche, queste, che non possono né devono distogliere dal traguardo finale: dare agli italiani una legge elettorale scritta dal Parlamento nell’interesse delle istituzioni e del Paese”.
Sinistra Italiana: “La fiducia sarebbe un atto di una gravità inaudita”
Anche per Sinistra Italiana l’ipotesi fiducia è da scongiurare. “Speriamo che nessuno immagini di porre la fiducia sulla legge elettorale”, hanno detto i capigruppo alla Camera e al Senato Si Giulio Marcon e Loredana De Petris. “Si tratterebbe di una forzatura di inaudita gravità, un vero e proprio attentato ai diritti e alla libertà del Parlamento. In questa legislatura abbiamo già assistito a troppi colpi di mano sulle regole, con risultati sempre disastrosi. Ci auguriamo che il Pd non voglia spingersi oltre su questa china”.