E alla fine c’è una donna che difende Harvey Weinstein. Il 65enne oramai ex produttore hollywoodiano accusato di molestie sessuali su decine di attrici, modelle, e assistenti della sua Weinstein Company, grazie all’inchiesta pubblicata dal New York Times, da oggi ha anche qualcuno, anzi qualcuna, che lo difende pubblicamente. La sorpresa arriva da Instagram dove sul suo profilo l’attrice Lindsay Lohan ha caricato due brevissimi video a supporto dell’ingiustizia perpetrata nei confronti di Weinstein. “Ciao sono Lindsay Lohan, sono a Dubai, a casa, e mi sento davvero male per quello che sta vivendo Harvey Weinstein in questo momento. Non credo sia giusto quello che gli sta accadendo”, afferma nel primo video la 31enne star newyorchese come mister Weinstein. Poi prosegue nella seconda clip in bianco e nero: “Penso che Georgina (la moglie di Weinstein che dopo lo scandalo lo ha lasciato ndr) debba chiarire la sua posizione e stare vicina a suo marito. Harvey non mi ha mai fatto del male. Abbiamo fatto diversi film insieme, e credo che ognuno di noi si debba fermare. Penso sia sbagliato. Quindi fate sentire la vostra voce”. Secondo IMDB, la bibbia mondiale online del cinema, la Lohan ha recitato in soli due film in cui Harvey Weinstein risulta produttore esecutivo: Bobby (2006) e Scary Movie 5 (2003).
La Lohan, fino ad ora, è l’unica voce dello showbiz cinematografico ad aver difeso Weinstein. Contro di lui si sono succedute dichiarazioni di condanna da parte di Meryl Streep, Glenn Close, Kate Winslet, Jennifer Lawrence; ma anche di star maschili come George Clooney, Leonardo Di Caprio, Ben Affleck; e di politici USA come l’ex presidente Obama e l’ex candidata democratica alla Casa Bianca Hillary Clinton, per la quale i Weinstein avevano dimostrato la loro simpatia nella corsa presidenziale del 2016. Tra le attrici che hanno cominciato a parlare delle molestie subite dal produttore negli ultimi trent’anni ci sono nomi importanti della Hollywood che conta. Dopo le parole di Ashley Judd e Rose McGowan apparse durante le prime ore dello scandalo, nelle ultime ore si sono aggiunte, tra le tante: Gwyneth Paltrow, Mira Sorvino, Rosanna Arquette, Angelina Jolie, e anche l’italiana Asia Argento.
Le dinamiche di “abbordaggio”, per la maggior parte in stanze d’hotel, non differiscono di molto l’una dall’altra nelle testimonianze delle vittime. Weinstein le invitava nella sua stanza d’albergo e spesso si faceva trovare in accappatoio o mezzo nudo, con il pene eretto e pronto a molestarle. La Paltrow ha ricordato al NYT come Weinstein l’avesse più volte molestata toccandola e chiedendole ripetutamente di iniziare una seduta di massaggio nella sua stanza d’albergo prima di girare il film Emma nel 1996. L’attrice francese Judith Godreche ha dichiarato sempre al NYT che Weinstein si è comportato allo stesso modo, con l’aggiunta dell’apparizione arrapata in accappatoio in una suite di un grande hotel di Cannes nel 1998. Il racconto della Sorvino somiglia agli altri (massaggio e molestie) in una camera d’albergo al Festival Internazionale del Cinema di Toronto nel 1995 con l’aggiunta della fuga in piena notte e la chiamata all’amico per proteggerla. La Sorvino ha inoltre dichiarato un aspetto ancora più grave, se possibile, per un’attrice: il rifiuto alle insistite e violente avances di Weinstein “hanno influenzato negativamente” la sua carriera.