di Pier Luigi Roi*
“Gli elettori residenti in Italia possono candidarsi in una sola ripartizione della circoscrizione Estero; gli elettori residenti all’estero possono essere candidati solo nella ripartizione di residenza della circoscrizione Estero”. Con un colpo di spugna di stampo colonialista si calpesta il diritto degli italiani residenti all’estero di avere propri candidati locali, diretta espressione delle nostre comunità disseminate in tutto il mondo. Chi invece risiede in Italia potrà candidarsi per la circoscrizione Estero: una legge truffa, che ignora il normale processo democratico per sfuggire ad un limpido risultato elettorale.
Sembra un paradosso, ma potranno essere eletti in Nord-America, dove sono a disposizione due seggi alla Camera ed uno al Senato, candidati che l’America del Nord l’hanno solo visitata da turismo. Il voto all’estero – introdotto nel 2001 – riguarda un elettorato di circa 4 milioni di persone che eleggono dodici deputati e sei senatori. A chi giova dunque questo cambiamento?
Prima di tutto ai partiti che l’hanno approvato alla Camera: Pd, Forza Italia, Lega Nord e AP, che in questo modo avrebbero maggiore capacità di controllo dei 18 eletti che potrebbero, come in passato, risultare l’ago della bilancia della politica italiana. Come successe nel 2006, quando quattro senatori eletti all’estero aprirono le porte del governo a Romano Prodi.
Ma la vera domanda è: chi potrebbe essere presentato e perché? Certamente, non un politico italiano di spessore che può ottenere almeno un seggio in Italia, ma forse chi – per vari motivi – potrebbe essere “impresentabile” in Italia o con poche possibilità di successo. Come nel caso di Denis Verdini. Una legge quindi volta a “controllare” e “pilotare”, con candidati paracadutati da Roma, il voto di Toronto, New York, Sidney o Sao Paulo e dall’altro “riciclare” all’estero i candidati più “scomodi”.
Parafrasando una frase del Nobel Aleksandr Solgenitsin, tutti i candidati sono uguali, ma qualcuno è più uguale di un altro.
*giornalista, producer tv
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