Una non vedente posta su Fb il racconto del suo tentativo di entrare con la sua "Pepita" in una chiesa impedito da una religiosa. Inutile ricordarle le leggi dello Stato sul diritto d'accesso dei non vedenti. Tra i commenti sdegnati altri episodi e qualcuno ricorda che il 18 ottobre le porte del vaticano si apriranno per la Giornata del cane guida. Cui sono invitate da tempo anche la signora Patrizia e "Pepita"
Preti e suore li cacciano come “cani in chiesa”, il Papa li riceve in udienza, li benedice e li accarezza. Tra le disavventure dei non vedenti italiani non c’è solo quella di essere rifiutati da alberghi, ristoranti e perfino comandi di polizia – episodi che abbiamo spesso denunciato – ma di varcare un edificio di culto e venirne allontanati in malo modo nonostante una legge dello Stato riconosca e tuteli il cane guida come “ausilio indispensabile” al pari di un accompagnatore, garantendo accesso ad ogni luogo aperto al pubblico, pena sanzioni. Tutto questo lo ha (inutilmente) spiegato per filo e per segno la signora Patrizia Rosito, pugliese non vedente 49enne il 2 ottobre scorso, quando si è vista allontanare da una chiesa per via della sua “Pepita”, una femmina di Collie appositamente addestrata donatale dal Centro Cani Guida dei Lions Italiani a Limbiate. Il caso (il destino o qualcuno lassù) vuole che proprio la signora e il suo cane guida facciano parte di una delegazione di 50 ciechi che giusto due settimane dopo saranno accolti a breve dal Papa in persona in Vaticano. Circostanza che la signora Rosito si è ben guardata dal sottolineare, che rende però la storia surreale.
E’ il 3 ottobre e la signora sfoga il proprio sconcerto sui social. In un post racconta cosa l’è successo il giorno prima: “Ore 19:30 chiesa S. M. Greca, Corato, al termine della celebrazione della “Santa Messa” insieme a mia figlia, che avrei dovuto iscrivere al catechismo, e ad un’altra signora ci siamo avvicinate alla porta che varcandola ci avrebbe permesso di raggiungere il parroco. Sull’uscio una suora che facendo barriera, al nostro chiedere di don Sergio ci ha risposto: “Fuori con il cane! I cani in chiesa non possono entrare!! Andate fuori lasciatelo e poi entrate!!! La signora essendo più vicina di me alla suora le ha risposto: “la signora è cieca e il cane la guida, l’aiuta, l’accompagna”. La suora sostenendo il suo ruolo di barriera umana, posta in modo da occupare il varco con una mano alla porta e l’altra all’infisso ha farfugliato “il parroco non stava bene… è andato via…è occupato…aveva un impegno…è andato… non c’è. Non c’è. Andate”.
Non tutti i religiosi la pensano così. Il prossimo 18 ottobre una delegazione dell’Unione italiana Ciechi (Uici) sarà accolta dal Papa con 50 cani guida per festeggiare la giornata dedicata agli amici a quattro zampe che gli consentono di spostarsi tutti i giorni. E della delegazione, sorpresa, farà parte proprio la signora Rosito con la sua Pepita, cacciati in malo modo dalla chiesa barese ma accolti due settimane dopo dal Papa. Miracoli. Non solo.
Si scopre anche che Papa Francesco non una, ma due volte ha accolto in udienza privata il presidente della scuola di Limbiate che ha allevato e donato alla signora il suo cane. “Questa cosa è assurda davvero”, dice Giovanni Fossati. “Pepita può andare dal capo della Chiesa che l’accarezza e si mostra benevolo e viene respinta per ignoranza dal parroco o dalla suora di turno? Ma dico scherziamo? Preti e suore dovrebbero essere tra i più sensibili e invece…”. Consiglio? “Chiamare subito i carabinieri perché è una violazione di legge”. Il post raccoglie in poche ore una ridda d’episodi ed esperienze analoghi. Come quello di una signora cacciata col suo cane da un monaco in “frazione San Francesco”. Quello che amava gli animali. “Ma come – scrive un altro utente – ai matrimoni si vedono i carlini che portano le fedi, ah già… in caso di matrimonio c’è l’offerta che apre tutte le porte”.