Secondo la Procura svizzera, che ha condotto le indagini, sarebbe stata la lussuosa residenza il "mezzo corruttivo" con cui Nasser Al-Khelaifi, presidente del Paris Saint Germain e amministratore delegato di un network di canali tv qatariota, è riuscito a farsi assegnare dall' ex segretario generale Fifa i diritti televisivi per i mondiali di calcio 2018-2030
Sarebbe stata il “mezzo corruttivo” con cui Nasser Al-Khelaifi, presidente del Paris Saint Germain, è riuscito a farsi assegnare da Jerome Valcke, ex segretario generale Fifa, i diritti televisivi per i mondiali di calcio 2018-2030. Per questo i finanzieri di Sassari hanno messo i sigilli a Villa Bianca, Porto Cervo.
Secondo la Procura svizzera, che ha iscritto sul registro degli indagati i nomi dei due manager, in quanto accusati di corruzione, frode e falso, la lussuosa residenza, del valore complessivo di 7 milioni di euro, sarebbe servita ad Al-Khelaifi, che oltre ad essere numero uno della squadra parigina è anche amministratore delegato di beIn Media Group, network di canali tv di intrattenimento e sport con sede in Qatar, per corrompere Valcke e acquisire i diritti per trasmettere in alcuni Stati quattro edizioni della Coppa del Mondo di calcio, dall’edizione russa del 2018 al mondiale del 2030. La posizione di Al-Khelaifi riguarda solo il 2026 e il 2030, mentre un altro importante manager nel settore dei diritti sportivi è indagato anche per le due prossime edizioni. Il provvedimento di sequestro della villa, disposto dalla corte d’Appello di Cagliari, arriva al termine delle indagini condotte dalla polizia svizzera a partire dal marzo 2017.
L’ex segretario generale della Fifa ha negato di aver ricevuto “indebiti e ingiustificati vantaggi” da Al-Khelaifi, come sostenuto dagli inquirenti. “Non è assolutamente vero, non l’ho mai fatto, non ho mai ricevuto nulla in cambio“, ha dichiarato Valcke al quotidiano francese L’Equipe. “Rifiuto le accuse contro di me o Nasser, non ho ricevuto niente da lui, posso assicurarlo”.