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Legge elettorale, Scanzi vs Giachetti (Pd): “Perché citi sempre M5s? Stai parlando con me, non con Di Maio. Telefonagli”

Battibecco pepato a Otto e Mezzo (La7) tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e il deputato Pd, Roberto Giachetti. Scanzi spiega: “Ci sono molti costituzionalisti che sostengono che, dopo le elezioni, la Consulta si pronuncerà negativamente anche su questa legge. Quindi, rischiamo di avere un altro Parlamento sostanzialmente illegittimo. La veloce descrizione che Giachetti prima ha fatto sui motivi per cui è saltato il Tedeschellum era appena faziosa. C’erano delle colpe del M5S, ma è anche vero che c’era un emendamento in cui il M5S chiedeva di reintegrare le preferenze e il Pd neanche ci ha pensato e ha fatto saltare il programma, prendendo a pretesto un emendamento sul Trentino Alto Adige”. E aggiunge: “Non mi interessa se questa legge sia pro o contro il M5S. Giachetti la può girare come vuole, ma con il Rosatellum bis due terzi del Parlamento è costituito da nominati. Ci sono le pluricandidature, cioè uno si può candidare fino a sei volte: se non passa in Toscana, può, ad esempio, sfruttare il Molise. C’è un emendamento ad hoc per Alternativa Popolare: se tu superi lo sbarramento finto del 3% in tre regioni, che nel caso di Ap sono Calabria, Sicilia e Puglia, tu entri e Ap sarà la stampella del renzusconismo. C’è un altro emendamento vergognoso” – continua – “che permette agli italiani di candidarsi all’estero laddove siano percepiti come impresentabili in Italia. E si tratta del classico emendamento Verdini. Quindi, Giachetti, io fatico a credere che questa legge non le dispiace e che addirittura sia migliore del Consultellum”. Il vicepresidente della Camera risponde: “Le pluricandidature c’erano anche nel Tedeschellum, però allora al M5s andavano bene, ora no”. “Lo so, infatti non mi piacevano anche allora”, replica Scanzi. Giachetti aggiunge: “Le preferenze? Il 4 giugno D’Attorre annunciò: ‘Contrariamente agli impegni assunti pubblicamente in Commissione Affari Costituzionali il M5S ha votato contro gli emendamenti di Mdp per introdurre il voto disgiunto e le preferenze”. “Non capisco perché metti in mezzo sempre il M5s”- protesta Scanzi – “Io ti parlo da cittadino. Ha sbagliato anche il M5s, ma rispondi nel merito. Ad esempio, perché avete messo la fiducia?”. “La Corte Costituzionale ha dichiarato che la fiducia sulla legge elettorale è legittima”, risponde Giachetti, che cita la sentenza della Corte sull’Italicum, a proposito del ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri, già protagonista della battaglia contro il Porcellum. “Sarà lecito, ma è irrituale ricorrere alla fiducia per la legge elettorale”, ribatte Scanzi, che ricorda i due precedenti con Mussolini e con la legge truffa del ’53. “E allora usiamo le parole adeguate. Siccome si sono usati i termini “eversione”, “colpo di Stato”, “fascismo”, queste parole non si possono dire perché a stabilire che è legittimo ricorrere alla fiducia è stata la Corte Costituzionale. Non sono Scanzi e neppure io”. E il giornalista del Fatto non ci sta: “Se parliamo io e lei, non è che dobbiamo discutere come se avesse davanti Di Maio o Bersani. Capisco che ha sempre in mente Di Maio, ma parli con me. Io non ho mai detto che si tratta di eversione o di colpo di Stato, quindi è inutile che insiste a dirlo a me. Lo dica a Di Maio, gli telefoni. Rimane il fatto che il ricorso alla fiducia per la legge elettorale è irrituale”