“Se non ho la maggioranza io mi ritiro, perché è colpa degli italiani. Se non sanno giudicare chi è capace e chi non ha mai fatto nulla allora significa che siamo un popolo che non merita nulla ma penso che gli italiani avranno buon senso”. Così Silvio Berlusconi visitando la zona rossa di Casamicciola Terme a Ischia. Il leader di Forza Italia torna sulla legge elettorale, quel Rosatellum bis appena approvato grazie al patto tra Pd, Fi, Lega Nord e Ala che però non garantirebbe a nessuno dei contraenti una maggioranza in grado di sostenere un governo e resistere in Parlamento, dove si misurerebbero tre poli di fatto equivalenti, come ha certificato l’elaborazione del Corriere della Sera sui sondaggi Ipsos negli ultimi 15 mesi. Da qui l’invito di Berlusconi agli italiani perché veicolino il voto utile (per lui). Anche perché di larghe intese, giura ora, non vuol sentir parlare: “Le escludo per storia e ideologia”. Le parole del fondatore di Fi si possono anche leggere però come un altolà all’alleato leghista sulla leadership del centrodestra. Non a caso a Berlusconi risponde a stretto giro di posta lo stesso Matteo Salvini: “Ritirarsi? E’ una sua scelta ma io non mi ritiro di certo finché l’Italia non cambia”. Che poi aggiunge “non credo che sarà necessario un suo passo indietro perché noi, ne sono certo, vinceremo le elezioni”. Che questo resti un tema a destra lo dimostrano i commenti a seguire, come quello di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo che alla convention di Fi “Pronti a governare” in corso a Milano che dice: “Il centrodestra ha un solo leader vincente, non ci possono essere leader vincenti dentro e fuori Forza Italia al di là di Silvio Berlusconi”