Un avvocato della città laziale si è recato in casa del padre, in via Palermo, visto che era scattato l'allarme: dentro, però, ha trovato tre malviventi. "Sono stato preso dal panico", dice ai poliziotti. Con sé aveva due caricatori da 13 munizioni, sei quelle sparate. Subito la Lega rilancia il diritto alla difesa
Ha sorpreso i ladri in casa, ha sparato e ne ha ammazzato uno. È quello che è successo a Latina, nei pressi del centro commerciale Morbella, verso le ore 17 e 30 del pomeriggio. Un avvocato della città laziale si è recato in casa del padre, in via Palermo, visto che era scattato l’allarme: dentro, però, ha trovato tre ladri. Dopo aver estratto l’arma Francesco Palumbo, di 47 anni, ha quindi fatto fuoco uccidendo uno dei malviventi, di un’età apparente compresa tra i 30 ed i 40 anni. La vittima, probabilmente di nazionalità italiana, era riversa a terra in strada gli altri due, invece sono riusciti a scappare. L’arma sarebbe regolarmente detenuta. L’avvocato avrebbe sparato, viene confermato, almeno 6-8 volte e con sé avrebbe avuto due caricatori con 13 colpi.
“Ho visto uno dei ladri infilare la mano in tasca ed ho avuto paura, preso dal panico ho sparato molti colpi”, ha riferito alla polizia l’avvocato. L’autopsia eseguita dal medico legale Tommaso Cipriani dice che il ladro è stato ferito ed ucciso da due colpi di pistola mentre era di spalle a una distanza di circa dieci metri. Probabilmente perché stava fuggendo, riferiscono gli inquirenti sul posto. Della ricostruzione della vicenda si sta occupando il pm Simona Gentile, insieme agli agenti della squadra mobile.
Verso le 16.30 l’allarme dell’abitazione dei genitori dell’avvocato, che non erano in casa, ha cominciato a suonare ed essendo collegato al telefonino del professionista, Palumbo è andato in via Palermo. All’esterno, nel giardino, l’avvocato ha trovato un uomo e gli ha chiesto cosa stesse facendo. Il “palo”, con spiccato accento napoletano, gli ha urlato di andarsene perché stavano rubando nell’appartamento. Ma l’avvocato ha tirato fuori la pistola e, a sua volta, ha urlato che non se ne sarebbe andato ed avrebbe chiamato la polizia. A quel punto i due complici sono usciti dall’abitazione, ed uno – secondo il racconto dell’avvocato – avrebbe infilato una mano nella tasca. Temendo che avesse una pistola, l’avvocato ha cominciato a sparare tantissimi colpi, tra i sei e gli otto, con l’intenzione – ha spiegato alla polizia – di spaventare i ladri. Ma due colpi di pistola hanno ferito al torace un ladro, mentre gli altri due si sono dati alla fuga.
Il caso rischia di infiammare ancora la politica sul tema della legittima difesa. “Non è accettabile che i cittadini siano ostaggio di criminali e delinquenti. Garantire l’incolumità dei propri cari è un diritto”, dichiarano in una nota la deputata Barbara Saltamartini e Francesco Zicchieri coordinatore regionale di Noi con Salvini.