Gli osservatori internazionali dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa inviati per controllare le dinamiche del voto. Non siamo nell’Ucraina infiammata dai filorussi e neanche nella Turchia delle purghe post golpe, ma in Sicilia, chiamata alle elezioni regionali il prossimo 5 novembre. Un turno elettorale che per Luigi Di Maio desta preoccupazione. Il motivo? “C’è un serio problema di voto di opinione e libertà di voto. Le premesse per un voto di scambio ci sono tutte: siamo preoccupati”, dice il leader del Movimento 5 Stelle che per questo motivo ha chiesto “all’Osce l’invio degli osservatori internazionali in Sicilia per monitorare il corretto svolgimento delle elezioni”.
Una richiesta che Di Maio ha formulato durante una conferenza stampa convocata per l’occasione all’Assemblea regionale siciliana insieme a Giancarlo Cancelleri, candidato governatore del M5s. “Interesseremo il direttore dell’Ufficio Osce per le istituzioni democratiche e i diritti umani. Depositeremo nelle prossime ore anche una risoluzione alla Camera per impegnare il Governo a chiedere la stessa cosa: quello che abbiamo visto in questi giorni fa davvero rabbrividire“, ha detto il vicepresidente di Montecitorio, prima di rivolgersi a Rosy Bindi: “Se l’Antimafia presenterà l’elenco degli impresentabili in Sicilia dopo le elezioni farà ridere tutto il mondo. Faccio appello alla Bindi perché velocizzi la presentazione dell’elenco prima del voto, altrimenti questo Paese sarà lo zimbello e all’Osce si faranno una risata”. Il riferimento è per la nota di Palazzo San Macuto diffusa alla fine della missione siciliana dei commissari.
L’Antimafia, infatti, sta monitorando le pendenze giudiziarie dei vari candidati alle regionale siciliane. Il tempo, però, è poco e da Palazzo San Macuto hanno fatto sapere che un eventuale elenco dei candidati da evitare sarebbe stato diffuso solo dopo il voto. “Roma e la Sicilia sono speculari: nella Capitale approvano la legge elettorale per fare le grandi ammucchiate, nell’isola non ne hanno avuto neppure bisogno e nelle ammucchiate c’è gente impresentabile e indecente“, ha detto Di Maio che è tornato a parlare dell’arresto del sindaco di Priolo, Antonello Rizza, candidato con Forza Italia in sostegno di Nello Musumeci e finito ai domiciliari due giorni fa. “Statisticamente dovevano arrestare uno che ha 22 capi imputazione“, è il commento ironico del vicepresidente della Camera.
“Musumeci mente e continua a mentire, considerando i siciliani degli stupidi“, è invece l’attacco sferrato da Cancelleri. “L’ultima menzogna – dice l’aspirante governatore del M5s – è stata svelata proprio da Rizza, il candidato di Forza Italia che è stato arrestato: Musumeci ha detto che per tre volte ha respinto la richiesta di Rizza di essere candidato nella lista Diventerà Bellissima, Rizza invece risponde di non avergli mai chiesto nulla. Musumeci mente quindi, anche perché a Siracusa non è stata presentata la lista di Diventerà Bellissima”. Il riferimento è per le dichiarazioni pubbliche del candidato governatore di centrodestra, che dopo l’arresto di Rizza si era vantato di non averlo voluto candidare con la lista del suo movimento: Musumeci, però, prenderà comunque i suoi voti visto che il sindaco di Priolo è comunque candidato con Forza Italia. “Il capo della coalizione – attacca Cancelleri – avrebbe dovuto pretendere liste pulite e non limitarsi a un semplice invito all’acqua di rose”. Il nome di Rizza era solo uno dei tanti segnalati dal fattoquotidiano.it tra i candidati in lizza per un seggio a Palazzo dei Normanni sui quali pendono indagini in corso, condanne, archiviazioni con motivazioni non esattamente edificanti.
Alla proposta di Di Maio replicano i dem. “No, credo che la nostra democrazia sia una democrazia solida e seria”, dice il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. “Di Maio vuole gli osservatori Osce per le elezioni siciliane? Finora l’unico partito coinvolto in irregolarità elettorali in Sicilia è proprio il Movimento 5 stelle, con il rinvio a giudizio per il caso delle firme false di Palermo di 14 colleghi di Di Maio, tra deputati, consiglieri regionali e attivisti M5s”, scrive su facebook il deputato Michele Anzaldi. Al candidato governatore dei bersaniani, Claudio Fava, invece Di Maio “ricorda gli inviati della Cnn che sbarcavano a Palermo con il giubbotto antiproiettile. Solo che quelli erano americani, Di Maio no. In Sicilia, per affrancare il voto dalle obbedienza, dalle proteste, dalle appartenenze non serve l’Osce. Bastano candidati che chiedono un voto libero e responsabile. E i voti liberi da condizionamenti in Sicilia sono ben più numerosi”. Ironica, invece, la dichiarazione di Pino Pisicchio: “Gli osservatori dell’Osce chiesti da Di Maio non bastano, sarebbe opportuno chiedere direttamente l’invio di un contingente delle Nazioni Unite per presidiare militarmente i seggi siciliana”, dice il presidente del gruppo Misto alla Camera.