Cinema, da It a Brutti e cattivi: clown, coatti, regine e piccoli geni in uscita oggi
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Brutti e cattivi
Di ragioni per le quali i clown hanno iniziato a mettere inquietudine ce ne sono molte, risalenti a vari fatti e personaggi del passato. Ma It di Stephen King si conferma come la cornucopia narrativa più raffinata a raccoglierne il pauroso distillato. Dopo critiche Usa dolci come giuggiole, la nuova versione di Andy Muschietti, dal 19 ottobre al cinema, porta i suoi palloncini rossi anche in Italia. Il regista argentino rinnova con armonia quanto ottenuto dal film tv originale. Tanto da rendere un po’ datato, d’epoca, perfino Tim Curry in parrucca. Il nuovo horror propone un gusto visivo dell’avventura come fosse un film di Spielberg, così quei sette ragazzi, magnifici piccoli attori, sono un po’ Goonies, e quel nuovo clown, Bill Skarsgård, da sex-symbol si fa incubo isterico, personificazione delle paure. Con quelle crepe come di vernice scrostata sulla fronte, a volte incantato come un bambolotto strabico, il suo Pennywise dirompente si scolpirà nel tempo. Tutto il cast emana giusta energia, ma Sophia Lillis, già star horror in Annabelle Creation, nei panni di Bev brilla come quella giovanissima e spiata Jennifer Connelly di C’era una volta in America. Dal romanzo di formazione americano che parlava di amicizia contro forze del Male il nuovo It coglie proprio questo lato. Qui l’horror resta più linguaggio che genere dominante, perché d’altra ciccia ce n’è tanta anche per i non cultori. Poi arriverà anche il sequel.
Se invece amate ancora Jeeg Robot, con Brutti e Cattivi potreste fargli le corna. Anche questo in sala il 19. Per essere uno scenografo alla sua prima volta dietro la macchina presa, Cosimo Gomez non ha tinteggiato il suo film con mezzi toni. Strappate le gambe a Claudio Santamaria e le braccia a Sara Serraiocco, li ha sposati da pruriginosi freak di borgata. Ma Roma Est è troppo stretta per loro, serve una rapina in banca per svoltare, e tutto il pietismo italiano e il politically correct del grande schermo vanno a farsi benedire. O altro non riferibile. L’ex-supereroe per caso è diventato ancora più sporco e cattivo. Via ogni buona intenzione, conta solo il malloppo. Così Gomez ordisce il suo girotondo di portatori di handicap senza scrupoli. Sputa una pelata in testa a un bello come Claudio, fa recitare coi piedi una brava come Sara, e rintontisce una volpe come Marco D’Amore in un goffo rasta sempre fatto. Abbatte i corpi dei suoi attori per scolarne personaggi feroci e tante ipocrisie come certo cinema rimpianto degli anni settanta. Offre uno spettacolo pulp al sapor di Tarantino, Alex de la Iglesia e si affianca a quell’altro diavolo di Mainetti. Più ne sono, meglio è, verrà da dire ai sostenitori del cinema di genere. A un mese dai primi forsennati applausi di Venezia 74, non pensate sia solo un’operetta buffa e irriverente: come Romero ci parlò di classi sociali con gli zombie, Gomez affronta il tema dell’uguaglianza con la disabilità. La differenza fondamentale è la commedia. La risata libera sarà il vostro test.
Le uscite sono una miriade in questo mese, ma per ingentilirci tutti il 26 ottobre uscirà Victoria e Abdul, vera storia d’amicizia tra la Regina d’Inghilterra e un indiano assurto da cortigiano a Munshi, maestro di hindu e cultura indiana della sovrana. Dopo Philomena torna sul set di Stephen Frears quella colonna d’attrice di Judi Dench. La sua regina dà brividi che potrebbero candidarla all’Oscar e gli scambi con Ali Fazal, perfetto nella sua saggia fierezza culturale, volano tra staffilate ironiche, regale etichetta e sentimento per un’amicizia tenuta segreta più d’un secolo. La sontuosità di Frears tocca tanta storia dell’Impero dell’epoca e soprattutto tanti culturemi inglesi frutto della contaminazione tra due civiltà. Un film da guardare e riguardare per piacevolezza, ma anche un elegante sussurro contro l’intolleranza.
Allungando lo sguardo, l’1 novembre sarà nei cinema Gifted, il dono del talento, con Chris Evans. Si preannunciava come melodramma familiare monogenitoriale e senza pretese, rivelandoci invece, oltre all’ottimo Capitan America in pausa, Mckenna Grace, attrice undicenne geniale quanto la bambina che interpreta. L’orfana Mary ha un’intelligenza superiore alla norma ma lo zio vuole farle vivere un’infanzia da bambina, non da genio. Oltre al prezzo delle scelte il film accarezza un tema che in Italia non viene affrontato, benché esistente: la plusdotazione. Ne tratta l’onlus Step-Net, che accompagnerà l’uscita del film. Tornando a noi, qui ci troviamo davanti a un buon film per famiglie. Mainstream agrodolce, attori di calibro e una storia che sazia il cuore.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Vogliamo il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica e non lo delegheremo alla Francia e alla Gran Bretagna". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per avere i granai pieni -ha aggiunto- bisogna avere gli arsenali pieni, la difesa è la premessa della libertà e della democrazia".
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Proprio perché sono una patriota metterò questa nazione in sicurezza, perché come dice la nostra Costituzione difendere la Patria è un sacro dovere del cittadino". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Francesco Di Brigida
Blogger cinematografico
Cinema - 19 Ottobre 2017
Cinema, da It a Brutti e cattivi: clown, coatti, regine e piccoli geni in uscita oggi
Brutti e cattivi
Di ragioni per le quali i clown hanno iniziato a mettere inquietudine ce ne sono molte, risalenti a vari fatti e personaggi del passato. Ma It di Stephen King si conferma come la cornucopia narrativa più raffinata a raccoglierne il pauroso distillato. Dopo critiche Usa dolci come giuggiole, la nuova versione di Andy Muschietti, dal 19 ottobre al cinema, porta i suoi palloncini rossi anche in Italia. Il regista argentino rinnova con armonia quanto ottenuto dal film tv originale. Tanto da rendere un po’ datato, d’epoca, perfino Tim Curry in parrucca. Il nuovo horror propone un gusto visivo dell’avventura come fosse un film di Spielberg, così quei sette ragazzi, magnifici piccoli attori, sono un po’ Goonies, e quel nuovo clown, Bill Skarsgård, da sex-symbol si fa incubo isterico, personificazione delle paure. Con quelle crepe come di vernice scrostata sulla fronte, a volte incantato come un bambolotto strabico, il suo Pennywise dirompente si scolpirà nel tempo. Tutto il cast emana giusta energia, ma Sophia Lillis, già star horror in Annabelle Creation, nei panni di Bev brilla come quella giovanissima e spiata Jennifer Connelly di C’era una volta in America. Dal romanzo di formazione americano che parlava di amicizia contro forze del Male il nuovo It coglie proprio questo lato. Qui l’horror resta più linguaggio che genere dominante, perché d’altra ciccia ce n’è tanta anche per i non cultori. Poi arriverà anche il sequel.
Se invece amate ancora Jeeg Robot, con Brutti e Cattivi potreste fargli le corna. Anche questo in sala il 19. Per essere uno scenografo alla sua prima volta dietro la macchina presa, Cosimo Gomez non ha tinteggiato il suo film con mezzi toni. Strappate le gambe a Claudio Santamaria e le braccia a Sara Serraiocco, li ha sposati da pruriginosi freak di borgata. Ma Roma Est è troppo stretta per loro, serve una rapina in banca per svoltare, e tutto il pietismo italiano e il politically correct del grande schermo vanno a farsi benedire. O altro non riferibile. L’ex-supereroe per caso è diventato ancora più sporco e cattivo. Via ogni buona intenzione, conta solo il malloppo. Così Gomez ordisce il suo girotondo di portatori di handicap senza scrupoli. Sputa una pelata in testa a un bello come Claudio, fa recitare coi piedi una brava come Sara, e rintontisce una volpe come Marco D’Amore in un goffo rasta sempre fatto. Abbatte i corpi dei suoi attori per scolarne personaggi feroci e tante ipocrisie come certo cinema rimpianto degli anni settanta. Offre uno spettacolo pulp al sapor di Tarantino, Alex de la Iglesia e si affianca a quell’altro diavolo di Mainetti. Più ne sono, meglio è, verrà da dire ai sostenitori del cinema di genere. A un mese dai primi forsennati applausi di Venezia 74, non pensate sia solo un’operetta buffa e irriverente: come Romero ci parlò di classi sociali con gli zombie, Gomez affronta il tema dell’uguaglianza con la disabilità. La differenza fondamentale è la commedia. La risata libera sarà il vostro test.
Le uscite sono una miriade in questo mese, ma per ingentilirci tutti il 26 ottobre uscirà Victoria e Abdul, vera storia d’amicizia tra la Regina d’Inghilterra e un indiano assurto da cortigiano a Munshi, maestro di hindu e cultura indiana della sovrana. Dopo Philomena torna sul set di Stephen Frears quella colonna d’attrice di Judi Dench. La sua regina dà brividi che potrebbero candidarla all’Oscar e gli scambi con Ali Fazal, perfetto nella sua saggia fierezza culturale, volano tra staffilate ironiche, regale etichetta e sentimento per un’amicizia tenuta segreta più d’un secolo. La sontuosità di Frears tocca tanta storia dell’Impero dell’epoca e soprattutto tanti culturemi inglesi frutto della contaminazione tra due civiltà. Un film da guardare e riguardare per piacevolezza, ma anche un elegante sussurro contro l’intolleranza.
Allungando lo sguardo, l’1 novembre sarà nei cinema Gifted, il dono del talento, con Chris Evans. Si preannunciava come melodramma familiare monogenitoriale e senza pretese, rivelandoci invece, oltre all’ottimo Capitan America in pausa, Mckenna Grace, attrice undicenne geniale quanto la bambina che interpreta. L’orfana Mary ha un’intelligenza superiore alla norma ma lo zio vuole farle vivere un’infanzia da bambina, non da genio. Oltre al prezzo delle scelte il film accarezza un tema che in Italia non viene affrontato, benché esistente: la plusdotazione. Ne tratta l’onlus Step-Net, che accompagnerà l’uscita del film. Tornando a noi, qui ci troviamo davanti a un buon film per famiglie. Mainstream agrodolce, attori di calibro e una storia che sazia il cuore.
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Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Proprio perché sono una patriota metterò questa nazione in sicurezza, perché come dice la nostra Costituzione difendere la Patria è un sacro dovere del cittadino". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.