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Migranti, primo ok del Parlamento Ue alla revisione del Trattato di Dublino

Il testo firmato dalla relatrice svedese Cecilia Wikstrom è passato in Commissione libertà civili: "Stop a principio di primo ingresso e via ai ricollocamenti automatici". La posizione andrà tuttavia negoziata con il Consiglio, che è diviso sulla questione e in cui la posizione dei Paesi di Visegrad ha finora rallentato il meccanismo delle quote introdotto nel 2015
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Il Parlamento europeo ha dato il primo via libera alla modifica del regolamento di Dublino firmata dalla relatrice svedese Cecilia Wikstrom. Il testo è passato in Commissione libertà civili con 43 sì e 16 no. Novità principale della misura è l’abolizione del principio di primo ingresso (secondo il quale il primo Paese in cui il richiedente asilo mette piede ha la responsabilità di occuparsi della domanda di asilo) e l’introduzione di un sistema automatico e permanente di ricollocamenti in tutti i Paesi dell’Ue. La posizione del Parlamento andrà tuttavia negoziata con il Consiglio, che è diviso sulla questione e in cui la posizione dei Paesi di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia) ha finora rallentato il meccanismo delle quote introdotto nel 2015.

“Un voto fondamentale per l’asilo Ue solidale“, commenta in un tweet il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “La palla ora è nel campo del consiglio e li esortiamo ad agire in modo che possiamo finalizzare queste proposte”, afferma il capogruppo socialista al Parlamento europeo Gianni Pittella. “Solo un vero sistema d’asilo europeo è accettabile – aggiunge – non sosterremo alcun accordo che non rimpiazzi il principio del Paese di primo ingresso”. “Per anni – dice ancora Pittella – è stato chiaro che il nostro attuale sistema d’asilo non funziona. Lascia i Paesi alle frontiere europee, come Italia e Grecia, da soli ad affrontare la massa dei casi di asilo e permette agli altri Paesi di sottrarsi alle loro responsabilità umanitarie”.

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