Un miliardo di euro destinato alle famiglie più povere. È la proposta del premier greco Alexis Tsipras, che ha annunciato di voler ridistribuire il surplus di bilancio tra i concittadini che hanno sofferto di più durante la crisi economica del 2009. Il governo di Atene lo ha definito “dividendo sociale” e potrebbe arrivare nelle tasche dei greci più in difficoltà già a Natale.
L’accumulo di questo “tesoretto” è stato possibile grazie a una situazione finanziaria più rosea del previsto. La Grecia, infatti, prevede per il 2017 di tornare a un livello di crescita del 2% e di generare un avanzo primario, cioè la differenza tra entrate e uscite dello Stato esclusi gli interessi da pagare sul debito, pari al 2,2% del Pil. Si supererebbe quindi per la prima volta l’obiettivo imposto da Banca centrale europea, Ue e Fondo monetario internazionale e fissato all’1,75%.
Non è ancora chiaro chi potrà beneficiare di questo bonus, su cui l’esecutivo di Tsipras prenderà la decisione definitiva alla fine di novembre, al momento di chiudere il bilancio dell’anno. La stima della cifra che sarà investita – un miliardo di euro – è stata data ai giornalisti dal portavoce del governo Dimitris Tzanakopoulos.
La crisi che per circa sette anni ha colpito la Grecia, rendendo necessari due anni di pesanti manovre per arrivare ad una ristrutturazione del debito con i creditori (Bce, Ue e Fmi), ha portato centinaia di migliaia di persone a perdere il posto di lavoro. Alla fine il Pil del Paese si è ridotto di un quarto. Con il tasso di disoccupazione al 21,3%, che sale al 42,8% per quella giovanile, molti nuclei familiari sopravvivono grazie alle pensioni dei più anziani, nonostante a loro volta questi ultimi abbiano visto le loro pensioni ridursi di un terzo del loro valore dal 2010 ad oggi, quando la Grecia firmò il primo piano di salvataggio. La prossima settimana l’esecutivo greco incontrerà l’ex Troika per discutere il budget 2018 e per valutare l’andamento del programma di rientro dal debito. Il portavoce del governo ha detto che Atene punta a concludere il prima possibile questa fase di review, per escludere altre misure di austerità.