Libero dal maggio scorso, il boss originario di Platì è tornato a vivere a Buccinasco a sud di Milano, dove aveva anche l'obbligo di soggiorno che ora decade. La Procura generale di Milano farà ricorso
“Non è più pericoloso” il boss della ‘ndrangheta Rocco Papalia, definito il ‘padrino’ di Buccinasco (Milano), considerato uno dei più importanti capi della mafia calabrese al nord e scarcerato lo scorso maggio dopo 25 anni di detenzione. Ne avrebbe dovuti scontare 124, un quarto di secolo è stato sufficiente. Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Milano, accogliendo un ricorso della difesa e ritenendo che non sia più socialmente pericoloso, ha revocato la misura della sorveglianza speciale nei confronti.
Una decisione che farà discutere perché Papalia solo due anni fa era stato condannato ad altri 30 anni per un vecchio omicidio, quello di Giuseppe De Rosa in via Massarani a Milano, che fu risolto come un cold case trent’anni dopo, grazie all’intercettazione in un’altra indagine. Una scoperta che sembrava chiudere per sempre la possibilità di uscita dal carcere di Secondigliano. E invece in base agli sconti previsti dall’ordinamento Papalia è tornato lo stesso in libertà e a soggiornare nella “sua” Buccinasco lo scorso maggio. Una volta fuori, tra non poche polemiche, è iniziato il ballo sulle ulteriori misure restrittive.