A lui aveva dedicato un intero capitolo del suo libro senza mai rivelarne il nome. Adesso, Henda Ayari, scrittrice franco-tunisina, femminista ed ex salafita, ha denunciato per violenza sessuale Tariq Ramadan, il noto intellettuale islamico. “È una decisione molto difficile, ma è arrivato il tempo anche per me di denunciare il mio aggressore“. Un tweet breve, preceduto dall’hashtag #balancetonporc, l’equivalente francese dell’italiano #quellavoltache o del #metoo nato sulla rete dopo lo scandalo legato al produttore Usa, Harvey Weinstein.
La scrittrice ha spiegato i motivi del suo silenzio con una serie di post su Facebook: “Non ho mai fatto il suo nome perché ero stata minacciata, a lui ho dedicato un capitolo del mio libro e oggi posso confermarlo: il famoso Zoubeyr è Tariq”. Con quel nome di fantasia, Zoubeyr, la scrittrice aveva raccontato nel suo libro della violenza subita in una camera d’albergo a Parigi, dove l’intellettuale aveva tenuto una conferenza. “È sufficiente dire che ha largamente approfittato della mia debolezza. Quando cercavo di ribellarmi e gli gridavo di smetterla mi ha insultata, schiaffeggiata e violentata“. Oggi, a distanza di anni, la scrittrice ha superato le paure e lanciato un appello: “Sono consapevole dei rischi che corro e per questo ho bisogno del sostegno di tutti voi – scrive su Facebook – Denuncerò Ramadan per ciò che mi ha fatto subire. So che non avrò i suoi stessi mezzi finanziari per pagare avvocati e esperti che mi difendano ma andrò fino in fondo alla mia lotta a ogni costo, per me e per tutte le donne vittime di abusi”. Poche ore dopo, la conferma, ancora sui social, di aver depositato la denuncia alla procura di Rouen: “Ora la giustizia farà il suo corso”.
Scandali anche all’Eliseo – Ma in Francia c’è stata anche un’altra denuncia, quella di Ariane Fornia, scrittrice figlia di un’ex ministro di Nicolas Sarkozy, che accusa di violenze un ex ministro di François Mitterand, Pierre Joxe. La molestia sarebbe avvenuta all’Opéra, quando la giovane scrittrice accompagnò a teatro il padre Eric Besson, all’epoca dei fatti ministro dell’immigrazione sotto la presidenza Sarkozy. Fornia ha denunciato la violenza sul suo blog in un post intitolato #moiaussi (anch’io). Joxe, oggi 82 anni, è stato ministro della Difesa e ministro dell’Interno, oltre ad aver ricoperto la carica di presidente della Corte dei conti francese per 7 anni. L’ex ministro si è difeso dicendo di essere “sconvolto” e di non aver mai compiuto nulla di quello raccontato dalla scrittrice.
La denuncia delle due scrittrici arriva dopo l’esplosione del caso Weinstein, il produttore cinematografico americano accusato di molestie da diverse donne che hanno lavorato per lui negli oltre 30 anni di lavoro a Hollywood. In Italia ha fatto molto scalpore la denuncia contro Weinstein di Asia Argento, che ha portato con sé numerose polemiche tanto che la stessa attrice poi, intervistata su Rai3, ha dichiarato: “Me ne vado, tornerò quando l’Italia sarà pronta ad affrontare questa battaglia. Anni di visione berlusconiana hanno portato all’umiliazione della donna”.
Cronaca
Francia, scrittrice denuncia Tariq Ramadan per violenza sessuale. Sotto accusa anche ex ministro di Mitterand
Henda Ayari ha accusato con un post su Facebook l'intellettuale islamico di averla violentata in un albergo di Parigi. Ariana Fornia, figlia di un ex ministro di Sarkozy, ha rivelato di essere stata molestata da Pierre Joxe, allora titolare all'Immigrazione
A lui aveva dedicato un intero capitolo del suo libro senza mai rivelarne il nome. Adesso, Henda Ayari, scrittrice franco-tunisina, femminista ed ex salafita, ha denunciato per violenza sessuale Tariq Ramadan, il noto intellettuale islamico. “È una decisione molto difficile, ma è arrivato il tempo anche per me di denunciare il mio aggressore“. Un tweet breve, preceduto dall’hashtag #balancetonporc, l’equivalente francese dell’italiano #quellavoltache o del #metoo nato sulla rete dopo lo scandalo legato al produttore Usa, Harvey Weinstein.
La scrittrice ha spiegato i motivi del suo silenzio con una serie di post su Facebook: “Non ho mai fatto il suo nome perché ero stata minacciata, a lui ho dedicato un capitolo del mio libro e oggi posso confermarlo: il famoso Zoubeyr è Tariq”. Con quel nome di fantasia, Zoubeyr, la scrittrice aveva raccontato nel suo libro della violenza subita in una camera d’albergo a Parigi, dove l’intellettuale aveva tenuto una conferenza. “È sufficiente dire che ha largamente approfittato della mia debolezza. Quando cercavo di ribellarmi e gli gridavo di smetterla mi ha insultata, schiaffeggiata e violentata“. Oggi, a distanza di anni, la scrittrice ha superato le paure e lanciato un appello: “Sono consapevole dei rischi che corro e per questo ho bisogno del sostegno di tutti voi – scrive su Facebook – Denuncerò Ramadan per ciò che mi ha fatto subire. So che non avrò i suoi stessi mezzi finanziari per pagare avvocati e esperti che mi difendano ma andrò fino in fondo alla mia lotta a ogni costo, per me e per tutte le donne vittime di abusi”. Poche ore dopo, la conferma, ancora sui social, di aver depositato la denuncia alla procura di Rouen: “Ora la giustizia farà il suo corso”.
Scandali anche all’Eliseo – Ma in Francia c’è stata anche un’altra denuncia, quella di Ariane Fornia, scrittrice figlia di un’ex ministro di Nicolas Sarkozy, che accusa di violenze un ex ministro di François Mitterand, Pierre Joxe. La molestia sarebbe avvenuta all’Opéra, quando la giovane scrittrice accompagnò a teatro il padre Eric Besson, all’epoca dei fatti ministro dell’immigrazione sotto la presidenza Sarkozy. Fornia ha denunciato la violenza sul suo blog in un post intitolato #moiaussi (anch’io). Joxe, oggi 82 anni, è stato ministro della Difesa e ministro dell’Interno, oltre ad aver ricoperto la carica di presidente della Corte dei conti francese per 7 anni. L’ex ministro si è difeso dicendo di essere “sconvolto” e di non aver mai compiuto nulla di quello raccontato dalla scrittrice.
La denuncia delle due scrittrici arriva dopo l’esplosione del caso Weinstein, il produttore cinematografico americano accusato di molestie da diverse donne che hanno lavorato per lui negli oltre 30 anni di lavoro a Hollywood. In Italia ha fatto molto scalpore la denuncia contro Weinstein di Asia Argento, che ha portato con sé numerose polemiche tanto che la stessa attrice poi, intervistata su Rai3, ha dichiarato: “Me ne vado, tornerò quando l’Italia sarà pronta ad affrontare questa battaglia. Anni di visione berlusconiana hanno portato all’umiliazione della donna”.
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Mondo
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Cronaca
Il Papa “ha riposato bene”. “Dimissioni? Sono speculazioni”. Le condizioni mediche: “Non è fuori pericolo, il vero rischio è la sepsi”
Teheran, 22 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov visiterà Teheran nei prossimi giorni per incontrare il suo omologo iraniano Abbas Araghchi e discutere "degli sviluppi regionali e internazionali". "La visita sarà effettuata nel quadro delle consultazioni in corso tra la Repubblica islamica dell'Iran e la Federazione Russa sulle relazioni bilaterali e sugli sviluppi regionali e internazionali", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baqaei.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Nessun tumore al cervello e nessuna infezione da polmonite batterica, come erroneamente riportato dalla Direzione sanitaria del Mar Rosso. Mattia è morto per un’emorragia causata da un aneurisma cerebrale e si esclude con certezza la presenza di altre patologie concomitanti. Questo quanto emerge dopo l'esame effettuato dall'Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine". Così l'avvocato Maria Virginia Maccari, che assiste i familiari di Mattia Cossettini, morto a 9 anni mentre si trovava in vacanza a Marsa Alam.
"Mattia era felicissimo della vacanza e fino a quella tragica escursione in barca non aveva manifestato alcun sintomo, nemmeno un raffreddore. Tanti sorrisi fino all’ultimo momento, allegro come tutti lo conoscevano, ma durante l’escursione in barca non c’è stata nessuna possibilità di chiamare o di ricevere i soccorsi. Secondo i genitori vi è stata sicuramente una sottovalutazione del quadro clinico iniziale; c’è poi stato un errore di refertazione da parte dei medici dell’ospedale generale governativo di Marsa Alam, che hanno interpretato la Tc senza intervenire poi su Mattia per l’assenza di attrezzature, tenuto solamente in osservazione mentre i sanitari stimavamo le più svariate patologie, dal diabete alla broncopolmonite, citando addirittura il Covid come causa di un’ossigenazione bassa quando invece Mattia non aveva neanche la tosse", spiega.
"Rimasto invece su una lettiga di ospedale, con il cuscino della camera del resort, mentre i genitori tentavano invano un trasferimento presso un altro ospedale. La famiglia sta ancora approfondendo gli aspetti relativi all’incidenza di una corretta e tempestiva diagnosi, ma quello che emerge è la necessità di sensibilizzare il Governo egiziano per favorire protocolli nella gestione delle emergenze sanitarie nella zona del mar Rosso. Il primo ospedale attrezzato è situato a circa tre ore di auto e - sottolinea - non sono disponibili mezzi di trasporto rapidi per raggiungerlo. Probabilmente sarebbe sufficiente un piccolo contributo economico da parte delle numerosissime strutture alberghiere per garantire un servizio sanitario adeguato, oppure realizzare un eliporto per trasferire i pazienti gravi, raggiungendo un luogo idoneo. Si stima la presenza di circa quindici milioni di italiani in Egitto ogni anno, di cui un terzo circa nella zona del Mar Rosso".
"Nonostante tutte le immersioni subacquee effettuate in zona, anche una 'semplice' embolia polmonare diventerebbe critica a causa dell’assenza nelle vicinanze di una camera iperbarica. In alcune situazioni potrebbe fare la differenza anche la refertazione a distanza, facilmente possibile con l’utilizzo della telemedicina e nel caso di Mattia si sarebbe molto probabilmente evitata l'errata interpretazione delle immagini della Tc, fatto che ha di certo avuto un peso psicologico importante sui genitori. Non è chiaro se il tempo perso, dai primi sintomi interpretati in modo superficiale dai medici, all’incapacità di intervenire in modo attivo presso l’ospedale di Marsa Alam, potessero cambiare l’esito della vicenda. È però evidente come, qualsiasi necessità sanitaria improvvisa, che possa essere clinicamente complessa ma che nel nostro contesto sociale risulti gestibile, le possibilità di sopravvivenza in una zona così turistica e famosa siano sorprendentemente scarse. I genitori di Mattia, Marco e Alessandra, si augurano che la morte di loro figlio possa servire ad avviare questo adeguamento sanitario in Egitto per il bene dí tutti gli altri turisti italiani, non consapevoli della situazione fatiscente che potrebbero scoprire appena varcate le mura dei lussuosi resort", conclude.
Milano, 21 feb. (Adnkronos) - Con una produzione dal valore di 277 milioni di euro nel 2023, la Lombardia è la quarta regione italiana più rilevante nel comparto florovivaistico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base del primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal centro studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva di Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde in corso a Rho Fiera Milano.
In Lombardia, precisa la Coldiretti regionale su dati Registro delle Imprese, sono oltre 2.500 le aziende florovivaistiche, a cui vanno aggiunte quelle che si dedicano alla cura e alla manutenzione del paesaggio, per una filiera del verde lombarda che in totale può contare su più di 7.900 imprese. Sulla base del rapporto Divulga/Ixè, nel 2024 il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, ma sulle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina. Proprio a causa del conflitto, le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine.
Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.
Non va poi trascurato, avverte Coldiretti, l’impatto dei cambiamenti climatici: secondo il rapporto Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche italiane denuncia difficoltà economiche.
Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.
Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale, oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle politiche di sviluppo rurale.
Milano, 21 feb. (Adnkronos) - Con una produzione dal valore di 277 milioni di euro nel 2023, la Lombardia è la quarta regione italiana più rilevante nel comparto florovivaistico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base del primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal centro studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva di Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde in corso a Rho Fiera Milano.
In Lombardia, precisa la Coldiretti regionale su dati Registro delle Imprese, sono oltre 2.500 le aziende florovivaistiche, a cui vanno aggiunte quelle che si dedicano alla cura e alla manutenzione del paesaggio, per una filiera del verde lombarda che in totale può contare su più di 7.900 imprese. Sulla base del rapporto Divulga/Ixè, nel 2024 il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, ma sulle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina. Proprio a causa del conflitto, le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine.
Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.
Non va poi trascurato, avverte Coldiretti, l’impatto dei cambiamenti climatici: secondo il rapporto Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche italiane denuncia difficoltà economiche.
Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.
Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale, oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle politiche di sviluppo rurale.
Milano, 21 feb. (Adnkronos) - Con una produzione dal valore di 277 milioni di euro nel 2023, la Lombardia è la quarta regione italiana più rilevante nel comparto florovivaistico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base del primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal centro studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva di Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde in corso a Rho Fiera Milano.
In Lombardia, precisa la Coldiretti regionale su dati Registro delle Imprese, sono oltre 2.500 le aziende florovivaistiche, a cui vanno aggiunte quelle che si dedicano alla cura e alla manutenzione del paesaggio, per una filiera del verde lombarda che in totale può contare su più di 7.900 imprese. Sulla base del rapporto Divulga/Ixè, nel 2024 il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, ma sulle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina. Proprio a causa del conflitto, le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine.
Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.
Non va poi trascurato, avverte Coldiretti, l’impatto dei cambiamenti climatici: secondo il rapporto Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche italiane denuncia difficoltà economiche.
Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.
Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale, oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle politiche di sviluppo rurale.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - Gli ostaggi israeliani Eliya Cohen, Omer Shem Tov e Omer Wenkert sono stati trasferiti alla Croce Rossa Internazionale dopo essere saliti sul palco a Nuseirat, nel centro di Gaza, prima del rilascio da parte di Hamas.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - "In Italia sono sempre più giovani medici attratti dalla ginecologia oncologica: questa specializzazione conta bravi chirurghi intorno ai 45 anni, in Italia sono circa 50, tra cui molte donne. E loro saranno tra i protagonisti domani del simposio 'Innovation in Gyn Onc', appuntamento voluto dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia all’interno di Esgo", European Gynaecological Oncology Congress, in corso fino a domenica a Roma (Hotel dei Congressi all’Eur). Così all’Adnkronos Salute Vito Trojano, presidente di Sigo alla vigilia del meeting all’interno del Congresso Esgo 2025, un'esperienza formativa con oltre 50 sessioni scientifiche che in questa tre giorni di lavori presentano gli ultimi sviluppi medici e scientifici nella ricerca, nel trattamento e nella cura dei tumori ginecologici, tenuti da esperti di fama mondiale.
"Sarà una giornata molto importante perché non solo è un connubio fra la Società europea di ginecologia oncologica e la Sigo – spiega Trojano – ma perché dedicata alle nuove generazioni. Obiettivo: poter fare in modo che la Ginecologia oncologica sia sempre più attrattiva e di interesse per i giovani che aspirano a fare i medici".
Tra i temi al centro del simposio, nuove proposte per la vaccinazione e lo screening del cancro cervicale, prevenzione del cancro ovarico oltre la chirurgia, medicina di precisione in oncologia ginecologica, novità dalla biopsia liquida, algoritmi terapeutici nel carcinoma ovarico di prima linea, efficacia e sopravvivenza a lungo termine con gli inibitori di Parp. E ancora: la salute digitale in oncologia ginecologica, telechirurgia, telesonografia, teleconsulenza e Hipec (chemioterapia ipertermica intraperitoneale) in oncologia ginecologica. "Ampio spazio sarà dato ovviamente alle nuove terapie mediche, alle tecniche chirurgiche e all’Intelligenza artificiale con cui i futuri chirurghi si addestrano e si formano", conclude Trojano.