La vita (lavorativa) di Fiora Baccinetti è ripartita dopo una domanda: “Ti va di insegnare a una mia amica giapponese a fare i pici?”. Lei non ci ha pensato su due volte e ha accettato la sfida: “Il bello è che non sapevo nemmeno cucinarli a quei tempi, ma mi sono messa a studiare”, racconta. Nata a Siena 46 anni fa, dopo gli studi in Scienze Politiche e un master in Comunicazione d’impresa, aveva trovato un impiego a Milano, in un importante centro media internazionale: “Dal 2000 ho lavorato nell’advertising in un ruolo strategico e ho avuto la fortuna di far parte di un bellissimo gruppo”, ammette. Ma quando nel 2006 ha scoperto di essere incinta del primo figlio, le priorità sono cambiate: “Durante la maternità stavo pensando di dare le dimissioni, ma la mia agenzia mi  propose un trasferimento nella filiale di Firenze”, ricorda.

Durante la maternità stavo pensando di dare le dimissioni, ma la mia agenzia mi  propose un trasferimento nella filiale di Firenze

Fiora decide di accettare la proposta, ma il lavoro diventa meno stimolante: “Sono stati anni poco soddisfacenti dal punto di vista professionale, non riuscivo più a esprimermi al massimo”, ammette. Poi, due anni fa, si è trovata davanti a un grande bivio: “Hanno deciso di chiudere la mia sede, quindi per continuare sarei dovuta tornare a Milano, delegando i miei figli e rinunciando ai miei affetti – ricorda -, dopo molte sofferenze ho capito che era meglio mollare tutto e ricominciare”. I primi tempi, però, sono stati duri: “Ho passato un anno difficile – ammette -, da che ero abituata a lavorare molto, mi sono ritrovata ad avere troppo tempo libero da gestire”. Eppure, dopo una prima fase di smarrimento, ha capito che era giunto il momento di rimettersi in gioco: “Mi sono guardata in giro, ma per una mamma over 40 è particolarmente difficile trovare un nuovo impiego nel settore pubblicitario  – sottolinea -, così ho deciso di investire nella mia più grande passione, la cucina”. Già, perché dopo la richiesta dei pici ne sono seguite delle altre, e Fiora ha intuito che il mercato turistico aveva un bel potenziale: “Ho messo su un sito e ho iniziato a dare lezioni di cucina ai turisti a casa mia – spiega – loro sono sempre alla ricerca di ricette tradizionali e autentiche”, sottolinea.

Le difficoltà da affrontare però sono tante. “È un lavoro tutto da inventare, lo sforzo più grosso sta nel trovare canali in cui diffondere il progetto – ammette -, senza contare che mi occupo io di tutto, dalla creatività al marketing, quindi non ho più orari”.  Ma le soddisfazioni ripagano ogni sforzo: “Mi sento arricchita sotto ogni punto di vista, è un’idea che mi nutre – spiega -, e poi le persone che sono entrate nella mia cucina mi hanno fatto capire che trasmettendo le abitudini e le ricette della mia terra offro un servizio culturale”.

La voglia di creare e di ricercare mi ha sempre accompagnata e ora ho l’occasione di mettermi alla prova tutti i giorni

Ora che ha messo in moto la macchina, Fiora ha realizzato quanto sia stata importante la sua formazione in questo nuovo percorso: “La voglia di creare e di ricercare mi ha sempre accompagnata e ora ho l’occasione di mettermi alla prova tutti i giorni – spiega -. Adoro sperimentare, è una caratteristica che fa parte di me e che si è mantenuta, anche se lavoro in un nuovo settore”. Il merito è tutto della cucina: “Il cibo non è mai una cosa banale, è qualcosa che porta gioia e generosità e che permette di creare empatia anche con persone che vengono dall’altra parte del mondo”.

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