È al minuto 30 del suo nuovo programma “Fiorello Il Socialista” andata online su Facebook che l’artista siciliano racconta che anche lui ha avuto a che fare con Harvey Weinstein, il produttore hollywoodiano al centro di uno scandalo sessuale che ha incendiato il mondo del cinema. Lo showman, tra una battuta e uno stacchetto musicale, rivela di essere in possesso di una lettera “vera” in cui il produttore, dopo avere incassato un no ad un copione di un suo film, gli scrisse che Hollywood gli avrebbe chiuso per sempre le sue porte.
“Tutti parlano di Weinstei ma su questa storia, qualunque cosa si dica, si viene attaccati”. Del resto, aggiunge, il cliché è sempre quello, raccontato anche in un libro intitolato ‘Il sofà del produttore’. Fiorello aveva partecipato alle riprese de Il talento di Mr.Ripley, uscito nel 1999 e prodotto dallo stesso Weinstein, con la regia di Anthony Minghella e con Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow nel cast.
Alcuni anni dopo Fiorello riceve una telefonata: si fa spedire il copione di Nine – il musical di Rob Marshall del 2009 su Federico Fellini – ma non trova il suo ruolo. A pagina 128 dopo aver chiesto delucidazioni scopre che avrebbe dovuto interpretare “un elegante cantante italiano che si esibisce mentre i protagonisti parlano tra loro in una sala da ballo”. Fiorello racconta che non ci pensò due volte e rifiutò l’offerta valutando, tra l’altro, che mancava una settimana a Ferragosto e che, conoscendo gli americani, lo avrebbero trattenuto 25 giorni per girare una sola scena. Fu a quel punto – rivela – che Harvey Weinstein, produttore del film, gli inviò una lettera a sua firma. “Mi scrisse che non potevo non accettare e che lui non poteva tollerare che un signor nessuno come me gli avesse detto no. Mi scrisse che Minghella aveva molta stima di me e cose tipo ‘come osi rifiutare’ e ‘tu forse non hai capito a chi hai detto no’, con una conclusione del tipo: ‘Dopo questo rifiuto, non lavorerai mai più in America’”. La gag o la rivelazione si chiude con una cosa nota a tutti e cioè che Fiorello non prende l’aereo e quindi comunque non avrebbe avuto una carriera a Hollywood: “Se non mi avete visto in Guerre stellari e in Rocky 6 ora sapete che è colpa di Weinstein”.