Le testimonianze nel servizio di Dino Giarrusso. Diverse le reazioni: c'è chi ha denunciato, chi è scappata dalla situazione di violenza e chi invece è rimasta solo sconvolta e senza parole, svilita
Molestie in chat e fisiche, promesse di parti da protagonista che vengono ritirate e sostituite da offese se lei non ci sta. A farle sono produttori e registi italiani, quelli di cui parlano alcune attrici intervistate nel corso della puntata delle Iene di domenica 22 ottobre. Testimonianze che arrivano dopo quella di Asia Argento, che prima ha denunciato le violenze di Harvey Weinstein (“sono stata costretta a fare sesso con lui”) poi quelle di un regista italiano che “tirò fuori il suo pene quando avevo 16 anni nella sue roulotte mentre parlavamo del ‘personaggio’”. Nel servizio di Dino Giarrusso parlano Giovanna Rei, Giorgia Ferrero, un’attrice che preferisce rimanere anonima, Serena Bruni – ex attrice che dopo le molestie ha lasciato il sogno di una carriera nel mondo del cinema – e Tea Falco. Tutte molestate da chi proponeva loro un lavoro, una parte in un film, un (finto) provino. Diverse le reazioni: c’è chi ha denunciato, chi è scappata dalla situazione di violenza e chi invece è rimasta solo sconvolta e senza parole, svilita.
“Lui assomiglia a un orco” – La prima testimonianza è quella di Giovanna Rei: napoletana, inizia la carriera a teatro nel 1995 e nel corso degli anni recita in film (tra cui anche Quello che le ragazze non dicono Carlo Vanzina) e serie tv (Un posto al sole, Don Matteo, Elisa Di Rivombrosa). Aveva 20 anni quando si è trovata faccia a faccia con Weinstein. Lui la invita nella sua suite, lei si sente “contenta”, perché lui è uno che conta. Ci sono anche altri commensali che, però, a un certo punto spariscono e la lasciano sola. Con lui. “Da che era burbero e scostante inizia ad essere molto carino”, racconta l’attrice. “Mi tira fuori la sceneggiatura del film Chocolat con Johnny Depp e mi dice: ‘Guarda, io devo fare questo film. Vorrei che facessi la protagonista’. In quel momento ho detto: vabbé ma perché ha scelto me? Mi sentivo lusingata”. Lui le dice che va a mettersi comodo. Poco dopo torna nudo e, come nel caso raccontato da Asia Argento, le chiede un massaggio. “Sono stanco – continua Rei, ricordando le parole del produttore – ho bisogno di rilassarmi. Stai tranquilla non voglio fare sesso, voglio solo un massaggio’. Io sono tranquilla e in quelle situazioni non devi neanche mostrarti troppo debole, per cui continuavo a dire ‘non ho mai fatto massaggi'”. Ma a quel punto lui comincia a strattonarla: l’attrice scappa verso il terrazzo e inizia a gridare. Poi va verso l’ascensore e batte i pugni fino a quando lui, l’unico ad avere la chiave per entrare, si spaventa e alla fine l’accompagna. “Come lo vai a spiegare che non c’era la tua volontà di rimanere con lui? – dice l’attrice alle Iene – Ero estremamente terrorizzata”.
“La foto del mio culo non te la do” – Giorgia Ferrero, attrice cinematografica e teatrale, ha recitato ne La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. Racconta le molestie subite via chat da parte di un regista napoletano. Tutto succede una domenica mattina. E’ febbraio 2016. Lui la chiama e le dice di avere pensato a lei per un ruolo da protagonista. Le propone un incontro a Napoli per parlarne. Lì finisce la chiamata e inizia il dialogo in chat. Durata un’ora, dove l’attrice si trasforma nel giro di due minuti da “protagonista” a “mammoletta” perché rifiuta di dormire col regista. Prima di cambiare idea, le chiede le sue misure e scrive: ‘Seno zero’. Lei risponde: ‘Una seconda’. E lui, ancora: ‘Sì magari’. Le chiede di inviarle una foto in reggiseno, lei lo fa. Ma non è abbastanza: vuole una foto a seno nudo. “Non ho problemi a fare scene di sesso e nudo se richiesto dalla sceneggiatura”, prosegue l’attrice. Quindi gliela manda. A quel punto lui pretende una foto del fondoschiena. “La foto del mio culo non gliela mando – ricorda Ferrero -. Ero molto confusa“. Lui vuole convincerla a dormire nel letto matrimoniale quando si vedranno, lei gli dice “se ci stai provando con me stai sbagliando tutto”. Lui continua: “Voglio diventare intimo, voglio una cosa senza filtri, se ti fidi di me ti chiedo un coinvolgimento assoluto fin dall’inizio”. Lei rifiuta. E dalle 10.52 alle 10.54 cambia tutto: lei non accetta le avance del regista e da protagonista assoluta diventa “mammoletta“.
“Si è masturbato davanti a me” – La terza testimonianza è di un’attrice che rimane anonima, ma che ha recitato per un “grandissimo regista italiano”. Ha subito molestie da “un regista 40enne romano che è anche produttore” di film e commedie che “hanno avuto molto successo”. Lei si presenta nel suo studio, che è casa sua. Per un’ora e mezza è molto professionale, poi le chiede di fare esercizi di recitazione. “Man mano che si improvvisavano delle scene il contatto fisico diventava sempre maggiore”, racconta la donna. Lui prova a toglierle la maglietta, resta nudo, prova a infilarle le mani sotto i vestiti. “Voleva che io lo masturbassi. Io opponevo resistenza e si è fatto una sega davanti a me. Io ero paralizzata. Ero seduta su un lato del divano e avevo paura che potesse eiacularmi addosso. Ha eiaculato sul divano di fianco a me. Alcuni degli addetti ai lavori mi hanno consigliato di non fare grandi azioni legali e altri mi hanno detto addirittura di stare zitta”. Lei ha querelato il regista che l’ha molestata.
“Invece di insultarlo gli ho detto: grazie” – Serena Bruni è invece un ex attrice che ha lasciato la carriera. Dice di avere subito una decine di molestie e alle Iene racconta la chiamata con una casa di produzione. “Mi sembrava di toccare il cielo con un dito. Avevo 23 anni”. Lui “mi riceve con gessato e sigaro in mano”. Le dice: “C’è una piccola parte che potresti fare. Hai più la faccia da amante che da moglie“. Dopo questo incontro ne arriva un altro, il secondo. L’ultimo. Lì “cambiò volto, faccia, da maniaco”. Lei aspettava che in quella stanza entrasse il regista. “‘Allora non vogliono vedere come recito'”, pensava. Non arriva nessuno. “‘Tu mi stuzzichi sessualmente, dovrò provarci con te e ti devo sentire una cosa mia. Da quando tu lavori con me devi fare quello che ti dico io’. Mi sono alzata e ho detto: grazie e arrivederci. Assurdo, invece di dargli un calcio nei coglioni o prenderlo a parolacce e insulti io ho detto: grazie. Lui mi ha preso la mano di forza, ha fatto per abbracciarmi ed è riuscito a mettermi la mano nei pantaloni, dentro. E a toccarmi il culo. Lui era già eccitato”. E si domanda perché in accademia nessuno le avesse detto di quello che poteva succedere ai provini. “Eppure è la prima cosa che dovevano dire”.
“Ragazze, denunciate subito” – Chiude il servizio delle Iene Tea Falco. Aveva 21 anni quando “un regista di serie tv di prima serata” la chiama. Le chiede cosa le piaccia fare, lei dice recitare e fare foto. La invita nel suo studio perché vuole vedere i suoi scatti. Lei va, è casa sua. Falco dice che ha mal di pancia, lui le spiega che è pranoterapeuta. “Comincia a farmi un massaggio e poi scende giù nelle mutande. Dentro. La mia testa non è arrivata a pensare che potesse fare qualcosa del genere. Per circa un anno ho pensato che magari ero sbagliata io e quando ho fatto il film con Bertolucci ho capito che non tutti i registi sono delle merde. Sono stata abbastanza forte e gli ho detto ‘no’. Però ci sono ragazze, bambine, di 19 anni, che non si sanno difendere. Queste ragazze dovrebbero sapere che la legge è a loro favore. Se succede una cosa del genere bisogna denunciare subito”.