“Elezioni regionali in Sicilia? Se ci sarà un tracollo, come temo, nel Pd i Franceschini, gli Orlando e i Cuperlo cominceranno ad agitarsi seriamente e chiederanno a Renzi di trattare con la sinistra“. E’ la profezia del filosofo Massimo Cacciari, ospite di Otto e Mezzo, su La7. “Dopo questi questi dati del referendum lombardo-veneto” – continua – “come ho avuto conferma parlando con degli esperti, nel Veneto non si farà un collegio, in Lombardia ce ne saranno forse due, anche se il centrosinistra si compatta. Occorre quindi che in qualche modo misterioso trovino un accordo, ma anche una linea”. E accusa: “Il sottoscritto ha perso anni della sua vita, tra il 2000 e il 2010, a spiegare a questi signori del Pd, vecchia Margherita, che occorreva costruire un partito federale con un’autonomia specifica e con un radicamento specifico nelle regioni lombardo-venete. E tra questi a cui cercavo di spiegare le cose c’erano anche Fassino e Veltroni. Zero. Questo è il risultato“. Cacciari commenta anche la strategia politica del segretario del Pd, Matteo Renzi: “Lui rappresenta e crede di rappresentare il popolo. Quella è la sua immagine, quella è la sua icona da cui non può uscire, né caratterialmente, né politicamente. E quindi segue quella che gli sembra essere la corrente fondamentale dell’opinione pubblica. Il populismo letteralmente vuol dire ‘ritenere che il popolo esista e che sia un ente di ragione’. E invece il popolo non esiste. Esistono interessi determinati, soggetti determinati, culture determinate. Il populismo invece è la pretesa di rappresentare tutte le parti e non di cercare un accordo tra loro”