Due anni e otto mesi per peculato e truffa. E’ la condanna di primo grado inflitta all’ex presidente di Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille. Secondo l’accusa tra il 2008 e il 2015 utilizzò 429mila euro dell’azienda per fini personali. Un processo che non avrebbe avuto luogo senza la denuncia di un dipendente della stessa Ferrovie Nord Milano, Andrea Franzoso. “Il suo lavoro era proprio quello di controllare i conti dell’azienda e quando ha scoperto che Achille utilizzava denaro aziendale per uso personale ha denunciato tutto ai carabinieri. Ma l’azienda anziché premiarlo l’ha demansionato e isolato”, racconta subito dopo la sentenza Giorgio Fraschini di Trasparency International. Andrea Franzoso ha poi raccontato la sua storia nel libro “Il disobbediente” (Paper First, 2017). In Italia non c’è ancora una legge che tuteli chi, come Franzoso, decide di denunciare ciò che avviene nella propria azienda, i cosiddetti whistleblower. “Un testo è stato approvato alla Camera nel 2016 – spiega Fraschini – Il Senato ha appena approvato un testo modificato che deve quindi tornare alla Camera”. Trasparency si è invece costituita parte civile nel processo ai danni di Achille. “E’ importante perché è la prima volta che viene riconosciuto questo a una ong portatrice di interessi di trasparenza e lealtà rispetto alla pubblica amministrazione”, afferma l’avvocato di Trasparency Fabrizio Sardella

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Milano, tangenti per subappalti e favori, condanne e 15 rinvii a giudizio: anche Lele Mora e Norberto Achille

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