Accusata di essere figlioccia del leader del Cremlino e considerata la "Paris Hilton russa", la giornalista ha presentato la propria candidatura alle presidenziali all’Elettroteatro Stanislavskij di Mosca. Nella sua squadra anche il consulente di Boris Eltsin e l’ex spin doctor di Bernie Sanders
“Ja protiv” – “Io sono contro”, in russo – si legge sullo sticker distribuito ai giornalisti insieme all’accredito stampa all’ingresso dell’Elettroteatro Stanislavskij, a Mosca, nella centralissima Via Tverskaya, dove neanche un mese fa i seguaci del leader di opposizione Aleksey Navalny si erano ritrovati per gridare la sua scarcerazione. Oggi la situazione sembra radicalmente cambiata, con Navalny fuori dal carcere ma senza la possibilità di candidarsi, ed un nuovo scenario politico tutto da seguire. E’ proprio qui che la “Paris Hilton russa”, la presentatrice televisiva Ksenia Sobchak, ha deciso di parlare per la prima volta ai giornalisti nelle vesti di nuova candidata alle elezioni presidenziali di marzo 2018.
Contro tutti – “Contro tutti” e contro l’attuale presidente, ci tiene a sottolineare la Sobchak, facendolo diventare subito lo slogan politico che accompagnerà la sua campagna nei prossimi mesi. Solo il 18 ottobre durante il suo show televisivo Sobchak live in onda sulla televisione di opposizione Tv Rain, la trentacinquenne figlia dell’ex sindaco di San Pietroburgo Anatolij Sobchak, aveva annunciato la sua candidatura con un video di pochi minuti andando dritto al punto: “Come ogni cittadino russo ho il diritto di candidarmi per le presidenziali. Ho deciso di usare questo diritto perché sono contro tutte quelle persone che lo hanno usato troppo spesso”. E dopo meno di una settimana di critiche legate al suo legame con il Cremlino, Sobchak è salita sul palco del teatro moscovita per mettere in chiaro le sue intenzioni. “Non faccio il politico di professione, sono una giornalista, un volto noto – ha rotto il ghiaccio – potete ridere di me, ma so come funziona il mondo dello show business. Il mio compito è quello di riscrivere le regole dello show e portare un nuovo volto”.
Il tema dell’HIV, il consulente di Eltsin e l’ex spin doctor di Bernie Sanders – Ogni leader che si rispetti ha bisogno di una squadra preparata e capace al suo fianco. Ksenia Sobchak lo sa bene e non ha esitato a scegliere con cura chi lavorerà al suo fianco nei prossimi mesi. A condurre la campagna elettorale sarà il più anziano del team, Igor Malashenko, consulente nella difficile rielezione di Boris Eltsin nel 1996. Ad occuparsi delle pubbliche relazioni sarà invece Vitaliy Shklyarov: fu spin doctor nella campagna di Bernie Sanders. E ancora, Elena Lukyanova, avvocato e professore di diritto costituzionale e amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza della Scuola Superiore Economica di Mosca: lavorò alla Duma, si occuperà di legislazione.
Il regista Sergey Kalvarsky girerà i video per la campagna elettorale; la giornalista Avdotya Smirnova lavorerà ai temi legati all’istruzione, mentre Ksenia Chudinova sarà il capo ufficio stampa della sede elettorale. Si parlerà anche dei diritti LGBT e del tema dell’HIV in campagna elettorale – secondo un’ultima statistica dell’AIDS.centre pubblicata a settembre 2017, ogni giorno in Russia 80 persone muoiono di aids. A trattare il sensibile tema sarà il giornalista Anton Krasovsky, nonché direttore della Fondazione AIDS.centre: nel 2012, durante una dibattito televisivo dichiarò pubblicamente di essere omosessuale e poco dopo venne licenziato.
Putin, Navalny e la Crimea – Non solo Putin, tanti i temi trattati nella mattinata: riferendosi al leader di opposizione Aleksey Navalny uscito di prigione domenica scorsa, la neo candidata si schiera al suo fianco, “Io ed Aleksey siamo amici, se dovesse ricandidarsi mi farei da parte”, ha dichiarato alla folla di giornalisti. Fuori i confini della Russia invece, la Sobchak non spende troppe parole sulla crisi Ucraina, convinta che però sarà un tema centrale della campagna elettorale. A metà della sua prima conferenza stampa, tuttavia, Ksenia gela il pubblico parlando della Crimea, la penisola annessa alla Federazione Russa nel marzo 2014: “Secondo le leggi internazionali la Crimea è dell’Ucraina. Punto”. La motivazione: “Noi abbiamo violato le nostre promesse, abbiamo violato il memorandum di Budapest del 1994, non abbiamo mantenuto la nostra parola”, ha proseguito sottolineando che il tema della Crimea “richiede un’ulteriore discussione per trovare un compromesso“.
Le domande dei giornalisti non impauriscono la Sobchak, ma la strada per la candidatura non sarà così facile: per andare al voto la Sobchak dovrà raccogliere 300.000 firme: “Sono pronta ad andare nelle strade della Russia per convincere i russi a votare”, ha aggiunto, comunicando che verranno aperte sedi in tutte le principali città della Russia ed invogliando chiunque volesse prendere parte al suo programma a diventarne volontario.
Ksenia, le manifestazioni, Instagram e la candidatura – L’opposizione comincia quindi a delinearsi, tra followers su Instagram e un passato da rivoluzionaria: Ksenia vuole abbandonare le etichette che le sono state affiliate, come quella di “Paris Hilton russa” o figlioccia di Vladimir Putin – il padre Anatolij Sobchak era considerato il mentore politico dell’attuale presidente russo. Considerata figlia della gioventù dorata dell’oligarchia post sovietica, anche la Sobchak era scesa in piazza a manifestare contro il Cremlino, in quel 2011 che sembra ormai troppo lontano. Finite le rivolte però, si erano spenti anche i riflettori di protesta e Ksenia era tornata alla sua carriera di giornalista e presentatrice tv, fatta di eventi mondani e viaggi. Il suo profilo Instagram vanta oltre 5 milioni di follower: chissà se oltre ai post delle copertine di riviste di moda non inizino ad apparire fotografie di comizi politici, proprio come fa il suo amico rivale Aleksey Navalny.