Inviato speciale del Tg Campania, è stato segretario dell’Usigrai dal 2006 al 2012 e ha condotto per nove anni, su Raitre, la trasmissione sportiva "C Siamo", di cui è stato anche curatore per sei anni. Il sindacato: "Convinto riformatore"
Il cronista napoletano Carlo Verna è il nuovo presidente dell’Ordine dei giornalisti. È stato eletto al primo turno grazie a 46 voti su 59 consiglieri presenti nella riunione d’insediamento del Consiglio nazionale. L’inviato del Tg Campania della Rai, 59 anni, è una delle voci di Tutto il calcio minuto per minuto, nonché delle gare di nuoto degli azzurri. Succede a Nicola Marini, ex tesoriere, eletto lo scorso aprile dopo le dimissioni di Enzo Iacopino.
La sua carriera in Rai era iniziata grazie alla vittoria di un concorso per una borsa di studio, poi nel 1986 era stato assunto ai servizi giornalistici dopo alcune esperienze come programmista-regista. Negli anni precedenti, Verna aveva collaborato con il quotidiano Roma di Napoli ed era stato direttore responsabile del mensile Il lavoro nel sud. È stato anche segretario dell’Usigrai dal 2006 al 2012. Noto al grande pubblico per essere tra gli inviati di Tutto il calcio minuto per minuto, Verna ha anche condotto per nove anni, su Raitre, la trasmissione sportiva C Siamo, di cui è stato anche curatore per sei anni. Ha seguito complessivamente sette edizioni delle Olimpiadi estive, diciassette mondiali di calcio e nuoto, oltre a 19 europei di nuoto e pallanuoto.
“La Federazione nazionale della stampa italiana augura buon lavoro a Carlo Verna, neopresidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e al nuovo gruppo dirigente, con l’auspicio che con la loro elezione si possa finalmente lavorare in spirito di condivisione con gli altri enti della categoria per affrontare in nodi cruciali della professione”, scrivono in una nota il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. Secondo il sindacato dei giornalisti, Verna è “un convinto riformatore, che rende oggi possibile la via unica di accesso alla professione, il rinnovamento di un ente ancora troppo ingessato, l’istituzione del giurì per la correttezza dell’informazione”.