Fonti interne alla tv di Stato fanno sapere di avere fornito tutta "la documentazione richiesta che era, tra l’altro, già stata consegnata all’Autorità nazionale anticorruzione". L'acquisizione di documenti- spiegano - è riferita alla vicenda delle trasferte compiute dalla giornalista per presentare il suo libro, ai tempi in cui era direttore di Rainews. Vicenda che ha interessato la commissione di Vigilanza
Sono entrati in viale Mazzini per acquisire una serie di documenti sui viaggi compiuti da Monica Maggioni. Arriva la Guardia di Finanza nella sede della Rai, per verificare una serie di particolari sull’attuale presidente della televisione pubblica. Fonti interne di viale Mazzini fanno sapere di avere fornito tutta “la documentazione richiesta che era, tra l’altro, già stata consegnata all’Autorità nazionale anticorruzione“. “L’accertamento della Guardia di Finanza è un atto dovuto rispetto, a quanto risulta, a una denuncia contro ignoti che riguarda episodi fin qui strumentalizzati e sui quali nessuno ha mai celato nulla”, fanno sapere le stesse fonti all’agenzia Ansa.
Le indagini sono state avviate dalla procura di Roma per l’ipotesi di peculato e abuso d’ufficio in seguito alla denuncia presentata dal presidente dell’associazione Rai bene comune, Riccardo Laganà. L’indagine della procura di Roma – fanno sapere fonti giudiziarie – è al momento a carico d’ignoti. Nell’esposto si contestano presunti illeciti che sarebbero stati compiuti dal 2013 al 2015. Il riferimento sarebbe sia ai viaggi effettuati dall’ex direttrice di Rainews per presentare il suo libro sia ad affidamenti senza gara d’appalto di servizi per le piattaforme dei nuovi media da parte di Rainews.
Nel 2015, infatti, l’attuale presidente della Rai pubblicò per Laterza un saggio sull’uso dei media da parte dei terroristi islamici e dell’Isis. Secondo un articolo de La Verità, però, i viaggi in giro per l’Italia per presentare il volume non furono pagati da Maggioni e nemmeno dall’editore, ma invece dalla stessa Rai. La vicenda è approdata in commissione di Vigilanza nel giugno scorso con un’ interrogazione di Mirella Liuzzi , deputata del Movimento 5 Stelle. “Maggioni deve chiarire. Vogliamo sapere di quanti rimborsi stiamo parlando e quale soggetto li ha autorizzati. Deve restituire quei soldi immediatamente, senza nascondere la polvere sotto il tappeto. Il suo comportamento è un enorme danno d’immagine alla Rai”, diceva la pentastellata.
La risposta all’interrogazione, però, non era arrivata da Maggioni ma direttamente da viale Mazzini. “La presenza di personalità aziendali riconoscibili a dibattiti, conferenze, presentazioni e altre occasioni simili, è ritenuta non soltanto quale una componente dell’incarico affidato ma, ancor di più, elemento di promozione e valorizzazione dell’immagine della Rai”, faceva sapere la tv pubblica, ammettendo implicitamente di avere pagato i viaggi a Maggioni per presentare il suo libro. Un bel problema, che potrebbe anche costare alla presidente della Rai una denuncia alla Corte dei conti per danno erariale. Questo perché contrariamente a quanto avviene in altri casi – come Bruno Vespa che pubblica con Mondadori Eri Rai, i quali si dividono i rimborsi per i tour di presentazione – l’editore di Maggioni non ha niente a che fare con la televisione di Stato. L’unico contatto tra Laterza e viale Mazzini lo segnalava Il Fatto Quotidiano: Karina Guarino Laterza, moglie di Giuseppe Laterza, patron dell’omonima casa editrice, è una dipendente Rai. Per anni caposervizio e inviata del Tg1 nel 2013 Guarino era stata diventata caporedattore di Rainews. A chiamarla per quell’incarico era stata la stessa Maggioni, all’epoca direttore del canale all news della tv pubblica.