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Rosatellum, De Petris (Si) vs Romano (Pd): “Ai tempi del Porcellum eri già nel Pd o altrove?”. “Tu hai cambiato 10 partiti”

Polemica concitata a L’Aria che Tira (La7) tra la senatrice di Sinistra Italiana, Loredana De Petris, e il deputato del Pd, Andrea Romano, sul bilancio del governo di Renzi e sulla nuova legge elettorale. De Petris, che ieri si è distinta per una pugnace protesta in Aula contro il Rosatellum Bis, attacca “il grande rottamatore”, poi si rivolge a Romano con una battuta, a proposito della offensiva annunciata da Renzi contro il Porcellum: “Ora io non ricordo se lei era in un altro partito all’epoca”. E l’ex parlamentare di Scelta Civica insorge: “Anche lei stava in un altro partito”. “No, intendo che forse non stava nel Pd” – replica De Petris – “Io stavo nei Verdi. Ma non è un fatto personale”. “Lei se n’è fatta tanti di partiti, eh?” – rincara Romano – “Quanti ne ha cambiati? Un bel numero, direi. Una decina?”. “No, al contrario dei 550 trasformisti che ci sono stati in questa legislatura”, ribatte la senatrice di Si. Il battibecco invano sedato dalla conduttrice Myrta Merlino. Romano insiste che si tratti di una polemica personale, De Petris spiega: “Volevo solo dire che forse lei non ricorderà che ci fu una dichiarazione contro il Porcellum. Io raccolsi pure le firme per un referendum”. “Io non ero parlamentare”, replica Romano. “Io c’ero ma all’opposizione” – risponde De Petris – “Le chiedevo semplicemente se c’era quando Renzi si dichiarò contro il Porcellum”. “E cosa c’entra questa legge elettorale col Porcellum?”, chiede Romano. “Renzi disse che era contro il Porcellum perché non permetteva agli elettori di scegliere i parlamentari” – continua la senatrice – “Poi è arrivato l’Italicum ed è stato dichiarato incostituzionale. Questa volta prudenza istituzionale e democratica avrebbe voluto che si riflettesse un po’ di più per non far correre il rischio al Paese che anche il Rosatellum fosse bocciato dalla Corte Costituzionale”. E Romano ribatte: “Sa qual è la riforma costituzionale che prevedeva che prima di avere una legge elettorale ci fosse un giudizio preventivo della Corte Costituzionale? La nostra. Ma gli italiani l’hanno bocciata il 4 dicembre. In più, le leggi elettorali sono leggi ordinarie. Lei è senatrice da molti anni e lo dovrebbe sapere. E queste leggi successivamente, se c’è un ricorso, vengono esaminate dalla Corte. Funziona così nella nostra Repubblica”. “Sono leggi ordinarie, che però la nostra Costituzione all’articolo 72 prevede che siano approvate con una procedura ordinaria”, controbatte De Petris