La pazienza ha sempre un limite. La Gallura quattro anni fa fu sconvolta da una spaventosa alluvione nella quale rimasero coinvolte e uccise numerose persone.
Quel tragico 18 novembre 2013 la strada provinciale 38 bis, che collega i due ex capoluoghi di provincia Olbia e Tempio, fu letteralmente spezzata in due facendo precipitare nella voragine auto e vite umane. Un disastro enorme che ha fatto perdere la vita a tre incolpevoli persone. Per questo dramma è in piedi un processo penale contro gli eventuali colpevoli. Una strada costruita evidentemente senza le dovute accortezze e in una zona ad alto rischio idrogeologico. Orbene, sono passati 4 anni e la situazione e rimasta ferma al 18 novembre 2013.
La strada, come è visibile anche dalle immagini satellitari, è ancora spezzata in due e mai nessun intervento è stato fatto. Un’arteria che era fondamentale per collegare le due città ex capoluogo di provincia e per rendere più veloce e sicura la circolazione dalla bassa all’alta Gallura. Il tutto in considerazione anche del fatto che nel comune di Tempio Pausania risiede il tribunale e gli uffici giudiziari.
Da quattro anni ormai gli utenti sono costretti, oltre ad allungare i tempi di percorrenza di oltre 30 minuti, a percorrere una strada impervia e pericolosa. Insomma, una situazione assurda che fa emergere con forza l’incongruenza di una certa classe politica e dirigente. Non è possibile che in un Paese civile per ricostruire una strada si debba aspettare l’arrivo forse di un Marziano.
Lo scorso fine dicembre sembrava che qualcosa si stesse muovendo. Infatti, dopo 3 anni di silenzio, l’Anas pubblicava il bando per la ricostruzione della strada provinciale interrotta. L’assegnazione dei lavori doveva avvenire a febbraio 2017 e il termine era previsto dopo un anno e mezzo. Ma secondo voi è stato fatto qualcosa? Nulla.
Dal sito dell’Anas si può verificare che la procedura di gara è chiusa, e da allora nulla più è stato fatto. Anzi, dal sito sembra che il bando sia stato chiuso senza alcuna aggiudicazione. Insomma, è mai possibile che dopo un dramma del genere, e a distanza di quattro anni, un’arteria provinciale importantissima sia ancora completamente distrutta e spezzata in due?
Questo è il classico e bruttissimo esempio di inconcludenza di una certa politica. Tante chiacchiere, tante promesse e tanta apparenza. Una classe dirigente incapace di farsi sentire come dovrebbe e di farsi rispettare. Una Gallura dimenticata e che ha messo in evidenza la pochezza di certi politicanti. Dopo quattro anni il nulla. Quanti altri anni dovranno aspettare i cittadini per poter circolare nuovamente su una strada degna di questo nome?
Quali sono i problemi dietro questi enormi ritardi? Quali le responsabilità? Domande che oltre alle risposte meritano una forte presa di posizione da parte di tutta l’opinione pubblica. E’ ora che la Politica si occupi dei reali problemi e non sempre delle poltrone di alcuni. Questa situazione merita una ferma e decisa protesta e un’attenzione costante. E’ giunto il momento che si accendano i riflettori su questa vicenda e da oggi così farò.