"È il primo intervento realizzato in Italia e probabilmente in Europa con i reni di una donatrice così anziana", spiega in una nota il professor Michele Battaglia, primario di Urologia, che ha eseguito con la sua equipe il trapianto dei reni
Sono gli interventi di frontiera: quelli che permettono di andare oltre i confini ritenuti difficili da attraversare qualche anno fa. Una novantenne ha donato fegato e reni a due pazienti: gli organi sono stati prelevati nell’ospedale di Casarano (Lecce) e il trapianto di fegato e reni è avvenuto al Policlinico di Bari. “È il primo intervento realizzato in Italia e probabilmente in Europa con i reni di una donatrice così anziana”, spiega in una nota il professor Michele Battaglia, primario di Urologia, che ha eseguito con la sua equipe il trapianto dei reni. “La donazione – prosegue – ha dato la possibilità al ricevente dei due reni, un uomo di settant’anni, di migliorare la qualità della propria vita”.
Il fegato è stato trapiantato ad una donna di media età in condizioni di salute molto critiche. L’intervento è stato eseguito dal professor Luigi Lupo e dalla sua equipe della clinica di Chirurgia. “Il trapianto – ha spiegato – ha salvato la vita alla paziente che, nel decorso post-operatorio, ha prontamente ripreso la regolare funzionalità epatica”. “La donazione – ha aggiunto il professore Loreto Gesualdo, nefrologo responsabile del Centro trapianti della Regione Puglia – è stata resa possibile grazie alla generosità della giovane novantenne e della sua famiglia, organi salvaguardati certamente dal corretto stile di vita della donatrice che ha permesso di superare i limiti d’età per la donazione di reni”.
Risale al 12 febbraio 2016 un altro intervento record raggiunto dal Centro Trapianti di fegato della Città della Salute di Torino, in quel caso il primo in Europa e il quarto al mondo. Ovvero l’impianto su una donna di 61 anni del fegato di una 94enne, Virginia Bartoli. L’anziana,
morta all’ospedale San Biagio di Domodossola, in provincia di Verbania, era diventata così la più vecchia donatrice nella storia dei
trapianti. Un estremo gesto d’amore, il suo, favorito dai parenti, che avevano acconsentito all’espianto”. Già negli anni scorsi l’Italia era diventato il primo paese in Ue per utilizzo di organi da donatori cadavere over-60.