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Elezioni Kenya, due mesi dopo nuove presidenziali e ancora rivolte. La polizia apre il fuoco sulla folla: 4 morti, 20 feriti

Il Paese torna alle urne dopo che la Corte suprema aveva annullato le votazioni di agosto quando 100 persone erano morte nel corso delle rivolte. Scontata la rielezione del controverso presidente uscente Kenyatta Il leader dell'opposizione invita al boicottaggio delle urne
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Il Kenya è tornato al voto per eleggere il presidente dopo che le elezioni di agosto erano stato annullate dalla Corte suprema per alcune irregolarità. Come due mesi fa, le votazioni sono state accompagnate da numerose rivolte in varie zone del Paese con oltre 100 morti, tra cui anche 10 bambini. La polizia è intervenuta aprendo il fuoco sulla folla provocando 4 morti e 20 feriti. Il presidente uscente Uhuru Kenyatta aveva parlato nella mattinata dopo aver votato: Il 90 per cento del Paese è calmo” aveva detto.

Le elezioni di agosto avevano riconfermato Kenyatta e anche questa nuova tornata non riserverà sorprese perché lo sfidante, Raila Odinga, leader dell’opposizione, ha boicottato il voto invocando una resistenza pacifica per rovesciare il presidente uscente: “Boicottiamo i beni e servizi offerti dalle imprese a favore delle quali viene istituita la dittatura. Dovremmo convocare un’assemblea del popolo per fissare la via che riporti alla costituzione e alla democrazia”. A Kisumu, centro del Kenya occidentale e base dell’opposizione, il boicottaggio chiesto da Odinga è stato totale: un funzionario elettorale ha dichiarato che nessuno dei suoi 190 seggi ha ricevuto le urne per le votazioni. Dopo gli scontri, il voto a Kisumu e in altri tre centri dell’ovest del Paese è stato rinviato al 28 ottobre.

Kenyatta è una figura molto discussa. Accusato di presunti crimini contro l’umanità commessi dopo le elezioni del 2007, il presidente è il figlio dello storico leader Jomo Kenyatta, primo presidente del Kenya indipendente e rimasto alla guida del Paese per 14 anni.

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