Primo Paese al mondo per dimensione economica del prodotto interno lordo rapportato al potere d’acquisto, la Repubblica popolare cinese non intende certo abdicare alle sue responsabilità a fronte di un mondo sempre più in preda a fenomeni negativi frutto del capitalismo e dell’imperialismo, quali le devastazioni ambientali, la povertà crescente, le crescenti disuguaglianze e il terrorismo. Lungi dal voler imporre il proprio modello, il governo di Pechino propone al resto del pianeta un differente approccio alla globalizzazione, basato sul rispetto reciproco, il dialogo interculturale, un’effettiva cooperazione economica e sociale che consenta a tutti i partner di trarre giovamento dalle imprese comuni (win-win).
Se n’è parlato venerdì 13 ottobre a Roma nell’ambito di un intenso convegno dedicato ai rapporti tra Cina e Unione europea, organizzato da Marx XXI, la meritoria rivista e associazione culturale diretta da Andrea Catone e Domenico Losurdo, dalla Fondazione Gramsci e dall’Accademia di marxismo della Repubblica popolare cinese. Otto ore di interventi serrati per uno scambio culturale, politico e ideologico estremamente fruttuoso concluso da significativi interventi di due esponenti politici della sinistra italiana: Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista e Claudio Grassi di Sinistra italiana.
Al centro del dibattito la proposta cinese di Nuova via della seta (one belt one road) un immenso programma per la costruzione di infrastrutture e attività per intensificare i collegamenti e il commercio tra Est e Ovest. Sono stati stipulati al riguardo accordi con molti governi dei Paesi interessati e sono previsti per il momento circa 266 progetti di grande importanza che potranno attingere a un Fondo finanziario di cento miliardi di yuan (circa tredici miliardi di euro). Si registra purtroppo una certa disattenzione da parte europea, dato che l’unico governo presente, fatto davvero sorprendente, una volta tanto in senso positivo, è stato quello italiano. Il principio proposto al riguardo dai Cinesi è molto semplice: “Discutere insieme, costruire insieme, condividere insieme i risultati”.
Si tratta di dar vita a una piattaforma inclusiva per costruire un’ampia cooperazione e che non si limiti a consentire profitti di piccoli gruppi, come succede purtroppo quasi sempre in questi casi. Nell’epoca dell’agonia del neoliberismo catastrofico e fallimentare, un grande programma di investimenti pubblici e privati ma guidati dalla mano pubblica per trasformare aree depresse ed emarginate in nuovi centri di sviluppo economico, sociale e culturale nella salvaguardia dell’ambiente naturale e per risolvere i conflitti.
Occorre smantellare un’immagine falsa della Cina penetrata nel nostro sentire comune. Come ho avuto più volte occasione di scrivere su questo blog, la Cina è oggi più che mai un grande Paese, che ha raggiunto una posizione di preminenza nel mondo grazie alle conquiste del socialismo nelle varie fasi storiche che si sono dialetticamente susseguite, dalla lotta anticoloniale e antigiapponese alla costruzione del socialismo, dalla rivoluzione culturale alla politica di modernizzazione e apertura promossa da Deng Xiaoping.
Un Paese dove esistono certamente grandi contraddizioni e problemi, si pensi solo alle acute problematiche ambientali esasperate dalla crescita economica vertiginosa che si è registrata a partire dagli anni Ottanta e dove continua a svilupparsi un ampio dibattito tra varie posizioni e sensibilità. Ma che ha in sé le risorse e le potenzialità per nuovi passi avanti e si propone come accennato anche a livello internazionale, senza pretese di egemonismi ma come grande partner serio, affidabile e rispettoso con il quale costruire un futuro sostenibile per tutto il pianeta.
Su questi temi di interesse comune pubblicheremo presto, con la casa editrice Tempi moderni il libro Participatory democracy and social rights in a multipolar world che contiene contributi di studiosi cinesi e italiani. Contributi e idee su cui sviluppare un ampio dibattito tenendo ben presente l’esigenza di tener conto della “comunità del destino condiviso”, come indicato dai nostri colleghi cinesi, a fronte di pericoli di guerre, razzismo, miseria e devastazione ambientale, portati dal modello di sottosviluppo capitalistico tradizionale, oggi in crisi ma purtroppo ancora in grado di far molto male all’umanità.
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
Mondo - 29 Ottobre 2017
Nuova via della seta, la proposta della Cina al pianeta
Primo Paese al mondo per dimensione economica del prodotto interno lordo rapportato al potere d’acquisto, la Repubblica popolare cinese non intende certo abdicare alle sue responsabilità a fronte di un mondo sempre più in preda a fenomeni negativi frutto del capitalismo e dell’imperialismo, quali le devastazioni ambientali, la povertà crescente, le crescenti disuguaglianze e il terrorismo. Lungi dal voler imporre il proprio modello, il governo di Pechino propone al resto del pianeta un differente approccio alla globalizzazione, basato sul rispetto reciproco, il dialogo interculturale, un’effettiva cooperazione economica e sociale che consenta a tutti i partner di trarre giovamento dalle imprese comuni (win-win).
Se n’è parlato venerdì 13 ottobre a Roma nell’ambito di un intenso convegno dedicato ai rapporti tra Cina e Unione europea, organizzato da Marx XXI, la meritoria rivista e associazione culturale diretta da Andrea Catone e Domenico Losurdo, dalla Fondazione Gramsci e dall’Accademia di marxismo della Repubblica popolare cinese. Otto ore di interventi serrati per uno scambio culturale, politico e ideologico estremamente fruttuoso concluso da significativi interventi di due esponenti politici della sinistra italiana: Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista e Claudio Grassi di Sinistra italiana.
Al centro del dibattito la proposta cinese di Nuova via della seta (one belt one road) un immenso programma per la costruzione di infrastrutture e attività per intensificare i collegamenti e il commercio tra Est e Ovest. Sono stati stipulati al riguardo accordi con molti governi dei Paesi interessati e sono previsti per il momento circa 266 progetti di grande importanza che potranno attingere a un Fondo finanziario di cento miliardi di yuan (circa tredici miliardi di euro). Si registra purtroppo una certa disattenzione da parte europea, dato che l’unico governo presente, fatto davvero sorprendente, una volta tanto in senso positivo, è stato quello italiano. Il principio proposto al riguardo dai Cinesi è molto semplice: “Discutere insieme, costruire insieme, condividere insieme i risultati”.
Si tratta di dar vita a una piattaforma inclusiva per costruire un’ampia cooperazione e che non si limiti a consentire profitti di piccoli gruppi, come succede purtroppo quasi sempre in questi casi. Nell’epoca dell’agonia del neoliberismo catastrofico e fallimentare, un grande programma di investimenti pubblici e privati ma guidati dalla mano pubblica per trasformare aree depresse ed emarginate in nuovi centri di sviluppo economico, sociale e culturale nella salvaguardia dell’ambiente naturale e per risolvere i conflitti.
Occorre smantellare un’immagine falsa della Cina penetrata nel nostro sentire comune. Come ho avuto più volte occasione di scrivere su questo blog, la Cina è oggi più che mai un grande Paese, che ha raggiunto una posizione di preminenza nel mondo grazie alle conquiste del socialismo nelle varie fasi storiche che si sono dialetticamente susseguite, dalla lotta anticoloniale e antigiapponese alla costruzione del socialismo, dalla rivoluzione culturale alla politica di modernizzazione e apertura promossa da Deng Xiaoping.
Un Paese dove esistono certamente grandi contraddizioni e problemi, si pensi solo alle acute problematiche ambientali esasperate dalla crescita economica vertiginosa che si è registrata a partire dagli anni Ottanta e dove continua a svilupparsi un ampio dibattito tra varie posizioni e sensibilità. Ma che ha in sé le risorse e le potenzialità per nuovi passi avanti e si propone come accennato anche a livello internazionale, senza pretese di egemonismi ma come grande partner serio, affidabile e rispettoso con il quale costruire un futuro sostenibile per tutto il pianeta.
Su questi temi di interesse comune pubblicheremo presto, con la casa editrice Tempi moderni il libro Participatory democracy and social rights in a multipolar world che contiene contributi di studiosi cinesi e italiani. Contributi e idee su cui sviluppare un ampio dibattito tenendo ben presente l’esigenza di tener conto della “comunità del destino condiviso”, come indicato dai nostri colleghi cinesi, a fronte di pericoli di guerre, razzismo, miseria e devastazione ambientale, portati dal modello di sottosviluppo capitalistico tradizionale, oggi in crisi ma purtroppo ancora in grado di far molto male all’umanità.
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Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein