Roberto Russo, 50 anni, uccise la figlia di 12 anni e ferì gravemente la più grande: si era giustificato dicendo che la donna non voleva riallacciare il rapporto dopo un tradimento di lui. La Corte d'assise di Catania lo condanna al fine pena mai con isolamento diurno per i primi 4 mesi
È stato condannato all’ergastolo Roberto Russo, il 50enne che tre anni fa a San Giovanni la Punta, in provincia di Catania, aveva accoltellato le sue due figlie nel sonno uccidendone una di 12 anni e ferendone gravemente un’altra di 14. L’uomo aveva spiegato il suo gesto come una “vendetta” nei confronti della moglie, perché riteneva che lei dovesse perdonare un suo tradimento e riallacciare la relazione.
La sera dell’aggressione la donna, Giovanna Zizzo, non era in casa. Dopo il duplice omicidio, Russo aveva poi cercato di suicidarsi ferendosi l’addome con una coltellata. A fermarlo però erano stati gli altri suoi due figli, 17 e 22 anni, che avevano chiamato i soccorsi. La Corte d’assise di Catania lo ha condannato al fine pena mai dopo averlo ritenuto capace di intendere e di volere, nonostante Russo abbia sempre dichiarato di non ricordare nulla di quel 21 agosto.
Il giudice ha inoltre stabilito per l’uomo un isolamento diurno di 4 mesi e ha riconosciuto un risarcimento patrimoniale di 410mila euro per la moglie e i due figli, all’epoca minorenni, e di 80mila euro per il quarto figlio maggiorenne.