Il leader del Carroccio insiste nel dare segnali di apertura ai grillini che però sono preoccupati di segnare la distanza. Per quanto riguarda la prospettiva post voto, il candidato premier 5 stelle ha però precisato che "a presentare un programma e a chiedere l’appoggio su di un programma politico siamo sempre disponibili"
Legge elettorale approvata e mentre a destra ancora si discutono gli equilibri della coalizione, Matteo Salvini prova insistentemente a dare segnali ai 5 stelle. Che però, specie in fase di pre campagna, ci tengono a segnare la distanza. “Dopo che quello che ha fatto sul Rosatellum”, ha detto il candidato premier M5s Luigi Di Maio a “105 Matrix”, “dando la fiducia al governo Gentiloni dopo avercela menata per anni, è una persona non solo inaffidabile ma che si vende per qualche poltrona. Se il governo Gentiloni farà un’altra manovra economica come sarà, che non aiuta la sanità, non aiuta le pensioni, non aiuta le famiglie, è anche grazie a Salvini che la settimana scorsa si è venduto per un pugno di poltrone e io con queste persone non voglio avere niente a che fare”. Per quanto riguarda la prospettiva post voto, Di Maio ha però precisato che “a presentare un programma e a chiedere l’appoggio su di un programma politico siamo sempre disponibili, ma senza poltrone in cambio”.
Il leader del Carroccio nelle scorse ore aveva ribadito: “L’obiettivo è il governo di centrodestra. Se però all’indomani del voto non dovessimo avere la maggioranza io non chiamerei mai Gentiloni, Renzi e Alfano. Piuttosto alzerei il telefono e chiamerei Beppe Grillo“. A queste parole ha risposto duramente Di Maio: “Se Salvini cerca di rifarsi una verginità politica, ammiccando ancora a un’alleanza con noi sbaglia di grosso. Ripeto per l’ennesima volta: il M5s non fa alleanze con i partiti che hanno disintegrato il nostro Paese”. Dichiarazioni a cui è seguita la replica di Salvini: “Finché devono dire no sono bravi, poi quando vanno a governare sono un disastro”. I casi di Roma, Torino, Livorno e Bagheria dimostrano agli occhi del leader leghista che i pentastellati “sono una calamità naturale”. Il leader del Carroccio, se da un lato non chiude completamente al M5s, dall’altro lo ridimensiona, attaccandolo sul piano politico. “Al momento l’unica cosa che mi sento di escludere è un’alleanza con la sinistra. Io parlo con tutti tranne che con D’Alema, Renzi, Alfano e Boldrini. Parlerei anche con i 5 stelle se però fossero un pochino più seri e coerenti. Poi quando Grillo apre allo Ius soli, proprio non ci siamo: va contro gli italiani”.
Le reazioni politiche si rincorrono per tutta la giornata, con i 5 stelle concentrati a respingere ogni ipotesi di contatto.” Salvini le può provare tutte per mostrarsi come il nuovo, ma non è altro che il vecchio che continua a riproporsi”, ha scritto in rete Roberto Fico. “Con un tocco di maquillage al logo e ammiccando ad alleanze, impossibili, con il Movimento 5 Stelle, pensa di poter far dimenticare alle persone ciò che il suo partito, con le sue alleanze, ha prodotto nel nostro Paese negli anni”. Per il senatore grillino Alberto Airola, Salvini è “la peggior banderuola della politica italiana, gioca con Renzi e Berlusconi”. Mentre in molti, tra i quali Carla Ruocco ed Enrico Cappelletti, la Lega è quella che “prende in giro gli italiani da vent’anni” e fa parte del “sistema che ha distrutto il Paese”.