Al via l’operazione del Tesoro per rimborsare i piccoli risparmiatori coinvolti nella crisi del Monte dei Paschi di Siena. Alle 8.30 di martedì mattina è partita l’offerta di riacquisto di azioni della banca da parte del ministero dell’Economia dagli ex obbligazionisti del bond subordinato da 2,16 miliardi di euro Tier II con scadenza 2018. L’avvio dell’offerta, rivolta a 40mila piccoli risparmiatori coinvolti nella crisi dell’istituto senese e colpiti dal ‘burden sharing’, era atteso per lunedì. Ma il governo ha ritardato il decreto che avrebbe dovuto emanare nel weekend.

Soltanto nel tardo pomeriggio di lunedì è arrivata la firma del ministro Pier Carlo Padoan e successivamente il via libera della Corte dei Conti. L’offerta, che termina il 20 novembre prossimo alle 16.30 e la cui data di regolamento è il 24 novembre, interessa 237,69 milioni di azioni Mps, pari al 20,84% del capitale della banca. Chi aderisce allo swap riceve in cambio un bond senior dalla stessa banca. L’obbligazione verrà emessa per un massimo di 1,5 miliardi di euro, con una valorizzazione delle azioni di poco inferiore ai 6,5 euro.

Il rendimento del nuovo bond verrà stabilito nel dettaglio soltanto una volta che l’offerta sarà terminata. La nuova obbligazione maturerà il 15 maggio del 2018, praticamente allineata al vecchio bond che è stato convertito in azioni per permettere a Rocca Salimbeni di restare in piedi. Se l’adesione all’offerta sarà, come probabile, integrale, il Mef salirà quasi al 70% del capitale della banca senese. Via XX Settembre è già il primo socio con circa il 55% di Mps.

Sono esclusi dal provvedimento gli investitori professionali e le controparti qualificate. Dopo il ritorno in Borsa dei giorni scorsi e archiviato quest’ultimo capitolo indennizzi, Mps potrà sciogliere i nodi che restano sulla governance. Rocca Salimbeni deve riformare lo statuto e rinnovare il consiglio di amministrazione. Per farlo occorre convocare un’assemblea ordinaria e una straordinaria. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella di una convocazione a dicembre. Tuttavia non è escluso che la situazione di incertezza e l’atteso maxi rosso di esercizio per l’operazione di cartolarizzazione consigli di attendere la normale scadenza assembleare di primavera, per evitare che a presentare i conti, che saranno in affanno, sia un management senza alcuna responsabilità. Non solo. Ai nuovi consiglieri spetterebbe anche la scelta sull’eventuale azione di responsabilità contro gli ex vertici di Mps, Fabrizio Viola e Alessandro Profumo.

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