La giornalista ha inviato una lettera in via Mazzini con cui comunica la sua decisione di sciogliere il contratto a partire dal 15 novembre. Ha rifiutando l’offerta della direzione generale della condirezione di Rai News per lo sviluppo del portale web e del ritorno alla sua storica trasmissione Report. Orfeo: "Dispiaciuto e stupito". La tv pubblica: "Amarezza". M5s: "Fallimento del nuovo dg"
Milena Gabanelli si è dimessa dalla Rai. La giornalista ha inviato una lettera in via Mazzini per comunicare la sua decisione di sciogliere il contratto a partire dal 15 novembre. Ha rifiutando l’offerta della direzione generale della condirezione di Rai News per lo sviluppo del portale web e del ritorno alla sua storica trasmissione Report. “Ho comunicato oggi all’azienda le mie dimissioni poiché le condizioni proposte non permettono di produrre risultati apprezzabili”, dice l’ideatrice del noto programma di giornalismo d’inchiesta di Rai Tre.
“La condirezione di Rainews con delega al relativo sito e l’implementazione del numero dei giornalisti – aggiunge – non ne modifica il limite. Poiché non attrae le forze dei 1600 giornalisti Rai (indispensabili per farlo decollare), in quanto percepito come il sito di una testata concorrente. Invece la nascita del portale unico di news online – per il quale ho lavorato in questi mesi – è subordinata a tempi non definiti e certi. Al fine di non disperdere il lavoro fatto in questi mesi, ho proposto al direttore generale una striscia quotidiana di 4 minuti di un fatto raccontato per numeri. Ma anche questa strada secondo il dg non è al momento percorribile“.
Già nel settembre scorso Gabanelli aveva deciso di autosospendersi: era andata in aspettativa non retribuita in attesa che Consiglio di amministrazione varasse il nuovo piano news. Adesso le era stato proposto di tornare a Report. “Per quel che riguarda la proposta di ritornare a Report in condirezione con Ranucci – spiega la giornalista -, oltre a precisare che è stata la sottoscritta, a decidere che dopo 20 anni era venuto il momento di considerarla un’esperienza conclusa, la considero mortificante per il collega e l’intera squadra, che sta portando avanti il programma in modo eccellente”.
Il direttore generale, Mario Orfeo, si è detto molto dispiaciuto ma anche molto stupito dalla notizia delle dimissioni di Gabanelli, mentre viale Mazzini ha diffuso un comunicato per esprimere “smarezza per la decisione” della giornalista. La Rai sottolinea di avere posto a Gabanelli “una doppia offerta che doveva rappresentare il momento di passaggio verso la nascita di una testata web autonoma, i cui tempi di realizzazione sono oggi fissati dal nuovo contratto di servizio approvato dal cda Rai e presto al vaglio della Commissione parlamentare di vigilanza. Una proposta peraltro molto più avanzata rispetto a quella che la stessa Gabanelli accettò nel gennaio scorso dal precedente dg Antonio Campo Dall’Orto come vice direttore all’Offerta informativa con delega per il digitale”.
Per i parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Vigilanza Rai, invece, le dimissioni di Gabanelli “sono il fallimento di Orfeo come direttore generale. Le priorità del braccio destro di Renzi sono state altri, soprattutto rispetto al comparto informazione, parliamo dei nuovi contratti offerti a Vespa e Fazio. Adesso perde anche pezzi. La cosa peggiore non sono le dimissioni di una figura indipendente e di alto livello, ma l’assenza di progettualità per lo sviluppo del portale web dell’informaziona Rai. Quello di Orfeo è un fallimento in piena regola”.
La rottura tra Gabanelli è l’ex direttore del Tg1, promosso dg dopo le dimissioni di Antonio Campo Dall’Orto, si era consumata nei primi giorni di settembre. L’ideatrice di Report aveva rifiutato l’offerta di condirezione di Rai News con Antonio Di Bella, mettendo Orfeo davanti a una sorta di aut aut: autosospensione o ritorno al progetto originario per il quale era stata chiamata da Viale Mazzini lo scorso febbraio. “Sembrerà strano – spiegava la giornalista – ma la Rai, al contrario di tutte le tv del mondo, ha molti telegiornali, ma non ha un portale di news online organizzato in modo da valorizzare il lavoro dei suoi 1.600 giornalisti sul web. La concessione dice che deve colmare il gap digitale poiché una grande fetta di popolazione non si informa più attraverso i canali tradizionali, e ad oggi è completamente esclusa dal servizio pubblico pur pagando il canone. Un fatto gravissimo di cui sia l’azienda che la commissione di Vigilanza sono consapevoli”.
Gabanelli, dunque, aveva detto no a una mansione che, rispetto a quello che doveva essere il nuovo grande portale Rai24.it, appariva di serie B: “Il mio incarico era di preparare le condizioni per poter mettere tutti i 1.600 giornalisti Rai (a partire dai corrispondenti esteri e regionali) in condizione di anticipare le notizie sull’online – aggiunge – e fornire contenuti realizzati ed informazioni di cui sono depositari, e che, per ragioni di spazio, non possono essere condensate nei telegiornali”. Invece er arrivata la proposta di condirezione, con una squadra di una ventina di persone al massimo non scelte da lei, per cercare di rilanciare un sito, Rainews.it, che raggiunge appena i 100mila utenti unici al giorno. Un brand fallimentare su cui nessuno, finora, aveva osato mettere la faccia e tentare un rilancio. Per chiedere il ritorno in Rai della giornalista, il Fatto Quotidiano aveva lanciato una raccolta firme: le sottoscrizioni – in circa un mese e mezzo – sono state pià di 190mila.