Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono indagati per le stragi di mafia del 1993 come possibili mandanti occulti degli attentati a Firenze, Roma e Milano. Il capo della procura del capoluogo toscano, Giuseppe Creazzo, ha già ottenuto dal gip la riapertura del fascicolo che era stato archiviato nel 2011. Sono stati così disposti nuovi accertamenti alla Direzione investigativa antimafia. Agli investigatori è stato chiesto di passare al setaccio le parole pronunciate in carcere dal boss Graviano, intercettato dai pubblici ministeri palermitani del processo sulla ‘trattativa Stato-mafia’, mentre parlava con un compagno di cella nel carcere di Ascoli Piceno, forse dell’ex presidente del Consiglio e dell’ex senatore di Forza Italia, che sta scontando una condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Le intercettazioni, con molti omissis, sono state depositate al processo di Palermo, nel giugno scorso. Ecco l’audio dell’intercettazione di Graviano pubblicata il 20 ottobre scorso in esclusiva su ilfattoquotidiano.it. Sekret, il nuovo format di inchiesta di Marco Lillo – presto disponibile sulla nostra piattaforma Loft – ha pensato di diffondere il video (con la trascrizione effettuata dalla Dia) in modo che ciascuno possa farsi la sua idea sulle parole pronunciate da Graviano in carcere.
Le intercettazioni – “Ascoltato” durante l’ora d’aria per mesi, per i pm Graviano avrebbe in più occasioni fatto cenno o chiamato in causa Silvio Berlusconi, dal padrino definito col diminutivo “Berlusca”. “Non ha mai pronunciato quella parola”, ha dichiarato nei giorni scorsi il legale di Dell’Utri, l’avvocato Giuseppe Di Peri, che ha incaricato un esperto di riascoltare i dialoghi registrati arrivando a conclusioni assai diverse. Il nastro è stato depositato agli atti del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, in cui Dell’Utri è imputato. La parole detta dal boss, per il tecnico della difesa, sarebbe “benissimo” o “bravissimo”. Una differenza non di poco conto visto che, secondo l’accusa, Graviano avrebbe sostenuto, parlando col co-detenuto Umberto Adinolfi, che “Berlusca” avrebbe ricevuto una cortesia da Cosa nostra. E che la mafia avrebbe, per l’ex premier, fatto le stragi. “Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo c’è stata l’urgenza. Lui voleva scendere… però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa”, è la frase trascritta dall’esperto della Procura. Linguaggio criptico che per i pm è una chiara allusione alle stragi del ’92 che vedrebbero l’allora imprenditore, già intenzionato a scendere in campo, come ispiratore e la mafia come esecutrice, nel tentativo di dare una spallata alla vecchia politica, già in bilico per Tangentopoli.
Nei suoi dialoghi con Adinolfi, Berlusconi viene descritto da Graviano come un traditore. “Quando ha iniziato negli anni ’70 ha iniziato con i piedi giusti, mettiamoci la fortuna che si è ritrovato ad essere quello che è. Quando lui si è ritrovato un partito così nel ’94 si è ubriacato e ha detto ‘Non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato’. Pigliò le distanze e ha fatto il traditore”, racconta il boss ad Adinolfi. Un Berlusconi ingrato, quello descritto da Graviano, che lascerebbe marcire al carcere duro persone innocenti che per lui si sono sacrificate, dunque, mentre sarebbe disposto a pagare il silenzio delle “buttane“, dice il capomafia.
Adesso i pm palermitani le hanno inviate ai colleghi di Firenze. Toccherà a una nuova perizia stabilire se quei riferimenti erano a Berlusconi e a Forza Italia. Il legale di Berlusconi, l’avvocato Nicolò Ghedini, ha replicato parlando di “illazioni e notizie infamanti prima del voto, non avendo mai avuto alcun contatto il presidente Berlusconi, né diretto né indiretto, con il signor Graviano”.
Cosa Nostra
Stragi di mafia: Berlusconi e Dell’Utri indagati a Firenze dopo le intercettazioni di Graviano (video esclusivo)
La procura toscana ha ottenuto dal gip la riapertura del fascicolo sui mandanti occulti dopo aver ricevuto la registrazione dei colloqui in carcere del boss, di cui Sekret, il nuovo format di inchiesta di Marco Lillo disponibile sulla piattaforma Loft, ha diffuso l'audio sul nostro sito. Il legale dell’ex premier Ghedini: “Notizie infamanti prima del voto”
Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono indagati per le stragi di mafia del 1993 come possibili mandanti occulti degli attentati a Firenze, Roma e Milano. Il capo della procura del capoluogo toscano, Giuseppe Creazzo, ha già ottenuto dal gip la riapertura del fascicolo che era stato archiviato nel 2011. Sono stati così disposti nuovi accertamenti alla Direzione investigativa antimafia. Agli investigatori è stato chiesto di passare al setaccio le parole pronunciate in carcere dal boss Graviano, intercettato dai pubblici ministeri palermitani del processo sulla ‘trattativa Stato-mafia’, mentre parlava con un compagno di cella nel carcere di Ascoli Piceno, forse dell’ex presidente del Consiglio e dell’ex senatore di Forza Italia, che sta scontando una condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Le intercettazioni, con molti omissis, sono state depositate al processo di Palermo, nel giugno scorso. Ecco l’audio dell’intercettazione di Graviano pubblicata il 20 ottobre scorso in esclusiva su ilfattoquotidiano.it. Sekret, il nuovo format di inchiesta di Marco Lillo – presto disponibile sulla nostra piattaforma Loft – ha pensato di diffondere il video (con la trascrizione effettuata dalla Dia) in modo che ciascuno possa farsi la sua idea sulle parole pronunciate da Graviano in carcere.
Le intercettazioni – “Ascoltato” durante l’ora d’aria per mesi, per i pm Graviano avrebbe in più occasioni fatto cenno o chiamato in causa Silvio Berlusconi, dal padrino definito col diminutivo “Berlusca”. “Non ha mai pronunciato quella parola”, ha dichiarato nei giorni scorsi il legale di Dell’Utri, l’avvocato Giuseppe Di Peri, che ha incaricato un esperto di riascoltare i dialoghi registrati arrivando a conclusioni assai diverse. Il nastro è stato depositato agli atti del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, in cui Dell’Utri è imputato. La parole detta dal boss, per il tecnico della difesa, sarebbe “benissimo” o “bravissimo”. Una differenza non di poco conto visto che, secondo l’accusa, Graviano avrebbe sostenuto, parlando col co-detenuto Umberto Adinolfi, che “Berlusca” avrebbe ricevuto una cortesia da Cosa nostra. E che la mafia avrebbe, per l’ex premier, fatto le stragi. “Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo c’è stata l’urgenza. Lui voleva scendere… però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa”, è la frase trascritta dall’esperto della Procura. Linguaggio criptico che per i pm è una chiara allusione alle stragi del ’92 che vedrebbero l’allora imprenditore, già intenzionato a scendere in campo, come ispiratore e la mafia come esecutrice, nel tentativo di dare una spallata alla vecchia politica, già in bilico per Tangentopoli.
Nei suoi dialoghi con Adinolfi, Berlusconi viene descritto da Graviano come un traditore. “Quando ha iniziato negli anni ’70 ha iniziato con i piedi giusti, mettiamoci la fortuna che si è ritrovato ad essere quello che è. Quando lui si è ritrovato un partito così nel ’94 si è ubriacato e ha detto ‘Non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato’. Pigliò le distanze e ha fatto il traditore”, racconta il boss ad Adinolfi. Un Berlusconi ingrato, quello descritto da Graviano, che lascerebbe marcire al carcere duro persone innocenti che per lui si sono sacrificate, dunque, mentre sarebbe disposto a pagare il silenzio delle “buttane“, dice il capomafia.
Adesso i pm palermitani le hanno inviate ai colleghi di Firenze. Toccherà a una nuova perizia stabilire se quei riferimenti erano a Berlusconi e a Forza Italia. Il legale di Berlusconi, l’avvocato Nicolò Ghedini, ha replicato parlando di “illazioni e notizie infamanti prima del voto, non avendo mai avuto alcun contatto il presidente Berlusconi, né diretto né indiretto, con il signor Graviano”.
LA REPUBBLICA DELLE STRAGI
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Berlusconi e Dell’Utri indagati per stragi di mafia, Associazione Georgofili: “Verità e processo, non manfrine da operetta”
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Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra morto nel carcere di Parma
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Vertice Ue, veto di Orban su sostegno a Kiev. Zelensky: martedì summit tra i “volenterosi”. Meloni: “Riarmo? Termine non chiaro. No all’uso dei fondi di coesione”
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.