MISTERO A CROOKED HOUSE di Gilles Paquet-Brenner. Con Glenn Close, Gillian Anderson, Terence Stamp USA 2017. Durata: 115’. Voto 3/5 (AMP)
Giallo e nero, gotico e barocco, antico e attuale, impressionista e surreale. Tutto e il contrario di tutto come accade regolarmente nell’opera di Agatha Christie e a maggior ragione nel romanzo da lei stessa considerato il suo capolavoro. Crooked House (in italiano pubblicato come È un problema, Mondadori) uscì nelle librerie britanniche nel 1949 ma è rimasto inspiegabilmente poco noto dal pubblico di massa: forse troppo sofisticato, o torbido, o semplicemente scomodo. Il grande schermo ne richiedeva un adattamento degno e nessuno – forse – meglio di Julian Fellowes, lo sceneggiatore di Downtown Abbey e Gosford Park, poteva soddisfare le esigenze di “fedeltà” dettate dal nipote della Christie, Mathed Prichard, nonché presidente della Agatha Christie Ldt. Detto fatto, eccoci tornare magicamente nelle atmosfere della campagna inglese e della Londra post war all’indomani della morte (per presunto omicidio) dell’imprenditore Aristides Leonides: sul piatto c’è una cospicua eredità ambita dalle mogli attuali ed ex, figli e figlie, nipoti e via parentando. Il giovane detective, già amante della nipote prediletta, inizia a scavare: dietro di lui misteri profondi che portano fino alla spinosa questione di Suez, davanti a lui una Gran Bretagna che guarda al rock ‘n roll quale via di emancipazione da se stessa. La Christie ci sguazza, il regista Paquet-Brenner pure insieme a un trofeo di divi British e non solo che ben figurano nel quadretto di Crooked House. Stagionato ad Halloween.
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