Non solo Alternativa popolare, che definisce la manovra “difficile da votare” perché “a parole tutti difendono la famiglia e sono preoccupati per il calo della natalità. Nei fatti la famiglia la bistrattano e i pochi provvedimenti a suo favore li annullano“. Anche un gruppo di senatori Pd si schiera contro la legge di Bilancio del governo Gentiloni per le insufficienti risorse stanziate per le famiglie. In particolare, scrivono in una nota i senatori del Partito democratico Lepri, Di Giorgi, Cociancich, Collina, Cucca, Dalla Zuanna, Fasiolo, Fattorini, Favero, Lanzillotta, Marino, Moscardelli, Pagliari, Orru, Saggese, Santini e Scalia, “la scelta di non rifinanziare il bonus bebè e di non considerare alcune proposte auspicate da diversi senatori come l’innalzamento della soglia di reddito di ogni figlio, affinché continui ad essere considerato a carico, e del contributo forfettario a favore delle famiglie numerose, appare incomprensibile e non condivisibile”. Di conseguenza “saranno presentati emendamenti per rendere la manovra di bilancio coerente con le indicazioni di Matteo Renzi, che anche domenica scorsa alla Conferenza programmatica ha individuato nel maggiore sostegno per i figli a carico una priorità assoluta”.

Il segretario Pd indica la strada e il Parlamento deve seguirla, insomma. Nel merito, l’annuncio galvanizza Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Ap: “Alternativa popolare ha sollevato il problema e ora vedo che anche alcuni senatori del Pd si accorgono dell’errore di non rifinanziare il bonus bebè nella legge di bilancio. Bene, chiedo loro di essere conseguenti, di insistere con noi affinché si ponga prontamente rimedio sin dal passaggio della legge al Senato. Eliminare questo importante strumento di aiuto alle famiglie, questo sì sarebbe un tradimento degli impegni che il governo si è preso con i cittadini”.

Lupi e Laura Bianconi, presidente dei senatori di Ap, avevano diffuso martedì una nota che ricordava come “Nella legge di bilancio dell’anno scorso con il governo Renzi si era finalmente invertita la rotta e alla famiglia erano stati destinati 600 milioni di euro, dopo il bonus bebè era stato creato anche il bonus per le neo mamme. In quella consegnata ieri al Senato il bonus bebè è sparito. Si regalano soldi a pioggia a destra e a manca, mance e mancette che si potrebbero più prosaicamente definire marchette“. “Alfaniani e cattodem litigano su bonus bebè”, commenta via Twitter il deputato di Mdp Arturo Scotto. “Ma non li ho visti alzare un nido di fronte a mancata promessa di 1000 asili in mille giorni“.

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