Bagarre a Otto e Mezzo (La7) tra Marco Travaglio e Alessandro Sallusti, rispettivamente direttori de Il Fatto Quotidiano e de Il Giornale, sulle indagini a carico di Silvio Berlusconi e di Marcello Dell’Utri per le stragi di mafia. Travaglio ribadisce il patto tra Berlusconi e Cosa Nostra, come acclarato da una sentenza della Cassazione. “E come mai non hanno condannato Berlusconi?”, insorge Sallusti. “Non è detto che sia un reato pagare Cosa Nostra – risponde Travaglio -. E, come al solito, c’è qualcuno in galera. Ma hai letto la sentenza definitiva che ha portato il braccio destro di Berlusconi in carcere? Si chiama Marcello Dell’Utri. Se lo cerchi a casa, non lo trovi, perché l’inventore di Forza Italia sta in galera per mafia“. “E’ una sentenza vergognosa, Dell’Utri è un galantuomo“, commenta Sallusti. “Certo, è un galantuomo in galera per mafia con sentenza definitiva”, risponde il direttore del Fatto. “Io dico che Dell’Utri è un galantuomo”, ribadisce Sallusti. “Diciamo che hai un concetto abbastanza elastico di galantomismo” – replica Travaglio – “Gli amici tuoi sono galantuomini anche se sono frodatori fiscali pregiudicati, mafiosi pregiudicati, corruttori di giudici“. “Beh, tu sei amico di Ingroia e lo ritenevi un galantuomo”, ribatte il direttore del Giornale. “Certo, Ingroia è un galantuomo“- puntualizza Travaglio – “E infatti è incensurato, mentre i tuoi amici galantuomini sono tutti in galera“. Nel finale, Travaglio si esprime su una ipotetica alleanza M5S-Lega: “Sono 3 anni che Salvini chiama Grillo e quest’ultimo non gli risponde. A un certo punto, Salvini se ne farà una ragione”