Caccia ai complici che hanno aiutato i tre a nascondersi in questi cinque giorni sull'isola. I carcerati erano evasi calandosi dalle mura con delle lenzuola. Uno dei tre fuggitivi sta scontando una pena all'ergastolo
È finita la fuga dei tre detenuti evasi lo scorso 28 ottobre del carcere di massima sicurezza di Favignana. I tre sono stati individuati e catturati dai carabinieri nella notte del 2 novembre nel porto dell’isola siciliana, mentre cercavano di lasciarla a bordo di un gommone rubato. Due di loro, l’ergastolano Adriano Avolese e Giuseppe Scardino, sono stati immediatamente bloccati dai militari dell’arma, mentre il terzo, Massimo Salvatore Mangione, è riuscito a darsi nuovamente alla fuga lanciandosi in mare. Un tentativo vano, dal momento che anche lui è stato poi catturato dai carabinieri e dagli uomini della polizia Penitenziaria. I tre fuggitivi saranno ora trasferiti nel carcere di Trapani.
I tre erano riusciti a segare le sbarre della cella dove erano rinchiusi e poi si erano calati con delle lenzuola dalle mura di cinta del carcere, nella notte tra venerdì e sabato 28 ottobre. La fuga era passata inosservata dall’impianto di videosorveglianza del penitenziario e alle telecamere della zona: nessuna aveva ripreso i fuggitivi. Un’evasione da film nell’isola in cui fu detenuto anche Renato Vallanzasca. L’allarme era stato lanciato quattro ore dopo la fuga ed era scattata la caccia ai tre evasori in tutta Favignana: date le condizioni proibitive del mare, difficilmente i tre avrebbero potuto lasciare Favignana, per questo le forze dell’ordine avevano iniziato a pattugliare l’isola.
Ora i carabinieri stanno cercando chi ha aiutato i tre nella fuga dal carcere: “Siamo alla ricerca dei complici”, conferma il comandante dei carabinieri Antonio Merola. Il segretario del sindacato autonomo dei lavoratori della polizia penitenziaria, Donato Capece, ha commentato così l’accaduto: “Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le evasioni ne sono la più evidente dimostrazione”.