Eletta all'unanimità, è stata la prima parlamentare comunista piemontese. Carlo Smuraglia, presidente dimissionario eletto presidente emerito, ha commentato la 'marcia su Roma' organizzata da Forza Nuova: "I raduni di un'organizzazione tipicamente fascista e razzista non dovrebbero essere consentiti"
C’è sempre una prima volta, anche per l’Anpi, l’associazione nazionale partigiani d’Italia. In questo caso una doppia prima volta. Carla Nespolo è la nuova presidente dell’associazione, prima donna e non partigiana che ricopre questa carica. Eletta all’unanimità, Nespolo succede a Carlo Smuraglia, che al Congresso di Rimini del 2016 accettò di rinnovare l’incarico a termine. Adesso, il presidente uscente ricoprirà la carica di presidente emerito per continuare una “proficua collaborazione con particolare riferimento a specifici temi quali l’attuazione della Costituzione, l’impegno antifascista e la realizzazione del protocollo Anpi-Miur”. Gli auguri alla Nespolo sono arrivati anche da Laura Boldirini, presidente della Camera: “È un riconoscimento importante per tutte le donne della Repubblica”.
Auguri a Carla #Nespolo prima Presidente dell’@Anpinazionale
Un riconoscimento importante per tutte le #donne della #Repubblica— laura boldrini (@lauraboldrini) 4 novembre 2017
Carla Nespolo è nata a Novara il 4 marzo 1943 da una famiglia partigiana e antifascista: lo zio è stato vicecomandante della VI zona partigiana, operante tra Piemonte e Liguria. Parlamentare dal 1976 al 1992, è stata la prima parlamentare comunista piemontese. “Essere antifascisti oggi – ha dichiarato la Nespolo a Repubblica – significa essere contro il razzismo, contro chi approfitta anche della crisi sociale per far regredire politicamente, culturalmente e moralmente il nostro Paese. La mia nomina – conclude – è anche un omaggio al contributo fondamentale dato nella Resistenza dalle donne sia in armi, sia come staffette, sia come sostenitrici nella società civile dei partigiani”.
Intanto, il presidente emerito Carlo Smuraglia ha commentato la nuova marcia su Roma organizzata da Forza Nuova. “I raduni di un’organizzazione tipicamente fascista e razzista non dovrebbero essere consentiti“. La ‘Marcia dei patrioti’, inizialmente organizzata per il 28 ottobre in onore della marcia fascista del 1922, era stata vietata dal Viminale dopo le numerose proteste. Il movimento di estrema destra ha dunque spostato la manifestazione al 4 novembre. “Se fosse stata il 28 ottobre avrebbe assunto un carattere ancora più nefasto – continua Smuraglia – Ma il fatto che sia stata spostata non cambia nulla, si trasformerà nella solita manifestazione xenofoba dove si attaccheranno gli immigrati e si tireranno fuori simbologie che si rifanno al fascismo e al razzismo”. Secondo il presidente uscente, in tutta Europa sta crescendo una “destra nera” che sta investendo tutto il continente, Italia compresa. “Vediamo ovunque simbologie fasciste e saluti romani, addirittura liste, come sta avvenendo ad esempio a Ostia, che si candidano alle elezioni e che hanno connotati tipicamente fascisti. Queste liste non dovrebbero neanche essere ammesse alle elezioni”.