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Jfk, tra i documenti desecretati c’è un file su Martin Luther King: “Aveva una figlia illegittima e una relazione con Joan Baez”

Il dossier - non si sa verificato o meno dall'Fbi - risale al 12 marzo 1968, un mese prima dell'assassinio di Memphis: "King partecipava ad orge e ha sempre continuato a perseguire i suoi eccessi sessuali segretamente, pur mantenendosi al pubblico come il leader della moralità e della convinzione religiosa"

Tra i file desecretati dall’Fbi relativi all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy spuntano documenti su Martin Luther King, l’ex leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Secondo le 20 pagine rese note dall’agenzia di intelligence americana, l’ex attivista e politico avrebbe avuto una figlia illegittima, partecipava a delle orge e aveva una relazione con la cantante Joan Baez.

Nelle carte si ipotizzano anche alcuni legami del reverendo con organizzazioni comuniste e presunte evasioni fiscali. Il documento è datato 12 marzo 1968, un mese prima dell’assassinio di Memphis. Al momento non è chiaro se le informazioni contenute nel dossier siano mai state verificate. A stupire però è la presenza di un documento di questo tipo all’interno del dossier riservato all’uccisione di Jfk.

Come spiegano le prime righe del rapporto, il dossier era stato aperto vista l’importanza sociale e politica del reverendo nell’ambito dei diritti sociali e civili, considerata anche la crescente tensione razziale all’interno del Paese. Secondo quanto riporta il New York Daily News, nel febbraio del 1968 un ministro partecipò a una conferenza dove era presente King ed espresse “tutto il suo disgusto” dopo aver scoperto la realtà dietro le quinte, tra bevute e atti omosessuali.

“King ha sempre continuato a perseguire i suoi eccessi sessuali segretamente – si legge nel documento – Pur mantenendosi al pubblico come il leader della moralità e della convinzione religiosa”. La fondazione creata dalla moglie di Luther King, contatta dal sito americano, ha preferito non commentare la vicenda. Il file è stato pubblicato venerdì scorso assieme a oltre 2.500 file resi pubblici dall’Fbi. Una decisione presa dal presidente americano Donald Trump, che ha però tenuto segreti altri 300 documenti: “Ne va della sicurezza del Paese” aveva twittato Trump.